giovedì 21 gennaio 2010

Ripensamenti

Stavo scrivendo un post sul secondo nano della Repubblica, quello che ogni volta che ha bisogno di visibilità spara qualche cazzata in ordine sparso. Siccome ieri è stata lanciata la proposta per candidarlo a Sindaco di Venezia oggi con tempismo degno del miglior venditore (di aria fritta) affronta di nuovo la spinosa questione dei bamboccioni, i figli che seppur adulti non vanno via di casa, la cui perdurante dimora nella residenza dei genitori turba i sonni del nostro basso Ministro per la Pubblica Amministrazione. Tra l'altro, nel malaugurato caso fosse eletto sindaco, metterà i tornelli per l'acqua alta? Dirà che i turisti che intasano il capoluogo veneto sono tutti fannulloni? Mah...
Come da Manuale del Perfetto Populista su cui i pidiellini basano tutte le loro esternazioni, manuale redatto con le impressioni raccolte nei bar e dal barbiere, dice nella scempiaggine anche cose di buon senso oltre che completamente inutili, nel senso che se uno a trenta e pussa anni è ancora a casa da mammà è ovvio che la colpa non è sua ma di un intero sistema, quello italiano, che non permette ai più giovani di guadagnare abbastanza da potersi mantenere in maniera autonoma. A dire il vero non lo permette manco ai meno giovani, perlomeno a quelli che fanno un lavoro da dipendente e portano a casa sui mille euro al mese quando va bene, ma questo è un altro discorso.
Ci stavo scrivendo un post dicevo, salvo rendermi conto dell'inutilità dello stesso, utile solo ad aggiungere aria fritta a quella che c'è già, e lo stesso dicasi per eventuali post sul processo breve o su altre minchiate governative. Meglio sarebbe stato occuparsi delle centinaia di persone che in questo momento occupano i tetti dei propri luoghi di lavoro, e invidiarli un poco, perchè sono in tanti e sono uniti, mentre da queste parti ci si rende conto di essere da soli e senza tetti da occupare, non più bamboccione ma con problematiche simili, seppure non è dalla mamma che si dimora. Nel mentre arriva quel pensiero, di religiosa memoria, che recita "aiutati che il ciel t'aiuta" che sempre più spesso si presenta, e mi rendo conto che ho altri annunci di lavoro da spulciare, altri curriculum da inviare, altro materiale da mettere in vendita su piattaforme d'aste on line, altro materiale da acquistare. E poi, terminata la parte diciamo pratica, materiale da scrivere, quel racconto da terminare, progetti da curare, contatti da cercare e nel mezzo mantenersi attivi, di mente soprattutto e non lasciarsi andare. Lottare, alla fine, come tanti, senza tetti da occupare. E di tutto il resto, davvero, mi importa una sega.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo. E non ci credo che non ti importa una sega di tutto il resto, questa non me la bevo ;)
E spero che i veneziani , tra cui annovero una cara amica, si mobilitino in massa, sinceramente qui si sta raggiungendo il delirio.
Mal che vada si potrebbe utilizzare Brunetta come tornello... un 'idea da considerare.
Un abbraccio

Ernest ha detto...

un governo vergognoso composto da ministri improponibili che ci prendono anche in giro
saluti