"L'uomo moderno vive nel sonno; nato nel sonno, egli muore nel sonno. Del sonno, del suo significato e della parte che ha nella vita, parleremo più tardi, ora riflettete soltanto su questo: che cosa può conoscere un uomo che dorme? Se ci pensate, ricordandovi nello stesso tempo che il sonno è la caratteristica principale del nostro essere, subito vi diverrà evidente che un uomo, se vuole realmente conoscere, deve innanzi tutto riflettere sulla maniera di svegliarsi, cioè sulla maniera di cambiare il suo essere."
Da "Frammenti di un insegnamento sconosciuto" P.D. Ouspensky (Astrolabio)
Da "Frammenti di un insegnamento sconosciuto" P.D. Ouspensky (Astrolabio)
Mi è capitato a volte di ripensare a questa frase, letta anni fa, che per qualche motivo mi è rimasta impressa e che di tanto in tanto fa capolino nella mia mente.
In effetti facciamo cose senza senso.
Ci si sveglia e chi più chi meno ci si precipita sui luoghi di lavoro, dove la maggioranza di noi fa cose che rifuggono dalla propria volontà. Durante la giornata compiamo atti, prendiamo decisioni che solo apparentemente sono nostre, viviamo l'illusione di vivere per tutto il tempo in cui rimaniamo svegli e quando a sera ci addormentiamo in realtà non facciamo altro che proseguire quello che già stavamo facendo.
A volte, raramente, capita di vivere la sensazione strana della consapevolezza, ed è una emozione che fatichiamo a riconoscere. Capita quando viviamo per pochi istanti, forse indipendenti dalla nostra volontà, per qualche strana alchimia, la sensazione reale del vivere. E' come se, in quell'istante, dicessimo a noi stessi: "sono io e sono qui" e non ci riconoscessimo, anzi, a volte ne siamo spaventati più che stupiti. Sono quei momenti di forte emozione che inconsciamente continuiamo a cercare e a rifuggire nello stesso tempo.
Credo che al mondo ci siano pochissime persone realmente consapevoli di quella che è la loro vita, credo che alla maggior parte di noi capiti di pensare che in realtà è altro quello che si vorrebbe per se stesso, eppure continuiamo a fingere di essere realizzati, soddisfatti, contenti, e di avere in mano le sorti del nostro destino, mentre in realtà non facciamo altro che seguire meccanicamente un'onda che non dipende da noi.
Nel nostro intimo sappiamo di essere nati per altro, che dovremmo cercare altro, che il nostro scopo è un altro. Eppure giorno dopo giorno conduciamo una esistenza morbida, sonnolenta, un tran tran che lentamente ci ingloba e ci appiattisce, e non riusciamo a far nulla, nonostante a volte ci proviamo, per cambiare le cose. Diamo la colpa a eventi esterni a noi, la società, la vita moderna, mentre invece siamo noi a crearcela, giorno dopo giorno, anno dopo anno.
In una parola, dormiamo.
3 commenti:
"Buonanotte popolo" ("Nell'Anno del Singore"-Luigi Magni")
Concordo con te, è un lunghissimo coma vigile quella che dovremmo viverci fino in fondo.
A me sembra di dormire da tre anni, bruttissima sensazione.
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