mercoledì 30 settembre 2009

E... ora qualcosa di completamente diverso

Lo confesso, sul Trattato di Lisbona ho provato a capirci qualcosa ma mi sono impantanato prima ancora di cominciare. Il Parlamento italiano ha approvato il Trattato il 31 luglio 2008 con nessun voto contrario, e il fatto che un provvedimento destinato a modificare sostanzialmente la vita di tutti noi venga ratificato con la gente praticamente in vacanza, mi fa venire alla mente certi accordi sindacali non proprio favorevoli ai lavoratori (ricordate questo?).
Come detto odio la burocrazia e questa lo è al 100%, per cui mi auguravo che qualcuno più sveglio del sottoscritto prima o poi la "decodificasse".
In realtà da noi pochi ne parlano o ne hanno parlato a sufficienza (tranne qualcuno qui). Non ricordo discussioni politiche sul tema, divisioni tra schieramenti, voci contrarie, interpellanze e richieste ai cittadini, questo nonostante uno Stato membro dell'Unione, l'Irlanda, lo avesse bocciato con un referendum nel giugno 2008, bloccando di fatto il processo di ratifica del trattato stesso, e che questo referendum, caso anomalo, sia stato nuovamente indetto per il 2 ottobre prossimo.
A leggere Paolo Barnard è l'ennesima, ma questa volta colossale e definitiva, fregatura. E magari stavolta ha pure ragione.

martedì 29 settembre 2009

Compleanno per compleanno un anno dopo.

Quello dell'anno scorso lo trovate qui.
Compie oggi 66 anni Lech Walesa, l'ex leader di Solidarnosc, il sindacato polacco che si battè per i diritti dei lavoratori nella Polonia del Patto di Varsavia all'inizio degli anni '80. Cattolico, futuro Premio Nobel per la Pace e Presidente della Polonia dal 1990 1l 1995, ha contribuito al superamento e alla caduta dei regimi comunisti del blocco sovietico, introducendo di fatto la Polonia nel libero mercato, cosa di cui a mio avviso dovrebbe andare meno fiero. Ad ogni modo preferisco fare gli auguri a un vero presidente operaio che avrà commesso qualche errore ma credo in buona fede, che a quell'altro presidente qualche migliaio di chilometri più a sud, che comunque immagino apprezzi le iniziali e il contenuto del video postato sotto.

http://www.youtube.com/watch?v=8-F16WoHO4A

Bloodhound Gang - Foxtrot Uniform Charlie Kilo

domenica 27 settembre 2009

Caro Galactus ti riscrivo

Caro Galactus divoratore di mondi, ti rivolgo nuovamente l'appello che già ti lanciai con scarsa fortuna lo scorso anno, o essere incommensurabile, affinchè tu possa rivolgere le tue attenzioni e le tue brame su questo insignificante pianetucolo ai margini dell'universo.
So bene, come già allora, come tu possa essere oberato di richieste e indaffaratissimo nello sbrigare le pratiche di distruzione planetarie che, posso immaginare, ti saranno venute anche a noia nel corso del tuo tempo infinito: nel corso della tua ultramillenaria attività di distruttore e inglobatore di universi avrai senz'altro fatto indigestione di mondi e sistemi stellari, e posso comprendere come un pianeta così piccolo come il nostro non sia il massimo della appetibilità. Certo dall'ultimo anno si è scoperto ancora più inquinato e in futuro sarà ancora più radioattivo, cosa che senz'altro non ne esalta il sapore, ma ti posso garantire che nel suo piccolo rimane comunque una prelibatezza degna della tua attenzione.
La situazione qua da noi, essere galattico, va peggiorando ogni giorno che passa e converrai con me che quando si sentono, tra le altre, scemenze come "insultare il premier equivale a insultare gli italiani" vuol dire che la misura è colma, le abbiamo ormai sentite tutte e non è il caso di insistere.
Mi chiederai il motivo per cui mi rivolgo a te e non, ad esempio, a qualche altro Stato facente parte l'umanità. Perchè, immenso, ormai scemenze simili sono diventate fenomeno globale, frutto di una strategia che ha portato il mondo intero ad essere un solo unico enorme baraccone senza senso e senza una via. Dubito ci sia qualcuno al mondo in grado di rimettere in sesto la situazione e se anche ci fosse non ha abbastanza forza per salvare anche gli altri. Qualcuno ci ha provato nel corso degli anni, ma a parte la brutta fine che hanno fatto quasi tutti a cominciare da uno molto in alto duemila anni fa circa, pure i loro insegnamenti siamo riusciti a mandarli in vacca nel giro di niente. Cosa vuoi farci, siamo così.
C'è un detto qua da noi che recita "muoia Sansone con tutti i filistei", non sto a spiegarti chi era Sansone e tanto meno i Filistei, ti chiedo per una volta di andare sulla fiducia e inviarci finalmente il tuo araldo Silver Surfer in visita, per rendersi conto della situazione e riferirtela. Conoscendoci correrà il rischio di essere abbattuto a colpi di contraerea e se preso vivisezionato in laboratorio, ma se riuscirà a sopravvivere sono certo converrà con me sulla necessità di intervenire, prima del 2012 possibilmente, cosicchè possiamo evitare di sorbirci Giacobbo e le sue puttanate catastrofiste per i tre anni che verranno.
In attesa di una tua risposta ti saluto e ti faccio i complimenti per il costume: l'ho sempre trovato strafico.

Certo quelle corna, però...

mercoledì 23 settembre 2009

Considera la Siberia

Io Bonetti e il Furbi siamo anche qui e qui.
Come ogni pomeriggio che Dio o chi per lui manda in terra il Furbi prende posizione nel solito angolo al solito tavolo del solito bar a leggere il giornale, a tracannare birra e ad ascoltare le conversazioni degli altri avventori, per quel gusto dell'interesse al sociale, come dice lui, o per il gusto di farsi i cazzi degli altri, come afferma invece il Bonetti. Quest'ultimo di solito accompagna l'amico nelle bevute e anch'io, più raramente, mi unisco alla compagnia, forse nel tentativo estremo di normalizzare una coppia che sembra essere uscita da una rivista politica anni 70. Il Furbi sfoggia con ostentazione nelle tasche della giacca copie dell'Unità e del Manifesto, indossa abiti che sanno ancora di lacrimogeno e assume quando si guarda attorno lo sguardo tipico del rivoluzionario cubano, tra il fiero e l'incazzato con una punta di umana pietà verso chiunque calzi un paio di Nike. Il Bonetti dal canto suo è più sul nostalgico sovietico, con barbone marxista, aria da operaio della Ddr e giacca ad ogni stagione con l'unica eccezione in pieno agosto, dove tira fuori dall'armadio la mitica maglietta della nazionale di calcio sovietica ai mondiali '90, l'ultima con la scritta CCCP, bermuda bianchi e scarpe Adidas modello Nastase, originali del 1982.
Io, per la cronaca, vesto normale.

Quando li raggiungo al tavolo il Bonetti mi accoglie porgendomi la mano, il Furbi col suo solito grugnito seguito da un "Shh! Fatemi sentire cosa dicono 'sti due imbecilli" indicando due tavoli più in là dove sono sedute due giacche e due cravatte con pataccone d'acciaio al polso, capello corto rado, fisico palestrato e allampadato, aria da cacasoldi ultima generazione. Sul tavolo, in ordine sparso, tre cellulari, un palmare, due bicchieri contenenti un liquido color blu inverosimile, patatine e noccioline come piovesse.
I due se la contano ad alta voce dei cazzi loro come fossero soli in mezzo al deserto, noi ci poniamo in ascolto comodi come a un concerto jazz, tra lo svacco e l'annoiato.
"Perchè sai, quest'anno, con la crisi..." dice il primo imbecille.
"Niente ferie?" chiede il secondo imbecille.
"Giusto un paio di settimane a Miami. Sai, ora che il dollaro rispetto all'euro... sì, insomma, se non ne approfitti adesso" risponde Primo Imb con un sorrisetto e aggiunge "e poi una settimana nella casa al mare in Liguria, ma non è che puoi considerarla vacanza, capirai, a Ceriale!".
"Eh già" commenta Secondo Imb.
"Comunque poi a inizio ottobre andiamo una settimana a Sharm, che è già prenotato il volo da mesi. Mia moglie ci tiene".
"A proposito" interviene Sec Imb, "come sta?"
Primo Imb si caccia in gola un pugno di arachidi prima di rispondere "Bene" con bocca piena e voce ovattata "adesso bene". Butta giù il boccone e continua "Ha avuto un po' di problemi, sai, valori sballati. Per fortuna che ho un amico in ospedale che l'ha fatta passare davanti nel fare le analisi, che gliele avevano prenotate fra tre mesi, figurati, in Italia, però ho 'st'amico lì, giochiamo al tennis assieme, che basta una telefonata. Per fortuna, sennò hai tempo a morire".

La conversazione si sposta sul sociale e Sec Imb incalza: "Cosa vuoi, qua in Italia funziona un cazzo, buoni solo a chiederti le tasse, quelle sì che son puntuali".
"Eh già", fa eco Primo Imb "tutta colpa di 'sto comunista del cazzo di Prodi", al suono delle quali, non tanto per Prodi quanto per il "comunista del cazzo" in automatico scatta il Furbi che fa per alzarsi e in rapida successione la mia mano a tenergli il pugno chiuso e quella del Bonetti a spingerlo giù sulla sedia.
"Ohi ma lo avete sentito 'sto 'mbecille?" chiede il Furbi "adesso salta fuori che il Mortadella era comunista! Ma vi rendete conto?"
"Che ci vuoi fare, fammi sentire!" dico io.
Il Furbi si calma un attimo e ci rimettiamo all'ascolto in tempo per sentire Sec Imb dire che "....poi tanto è inutile pagarle le tasse. Prima o poi una leggina che ti condona tutto la fanno, e allora che sono scemo, che pago una botta mentre c'è chi non paga niente e poi ci guadagna pure!"
"Eh già", risponde Primo imb, "ad esempio io le multe ho smesso di pagarle! E mi avevano rotto il cazzo, tutti i mesi me ne arriva almeno una: e il divieto di sosta, e il velox, eccheccazzo!"
"Si, ma poi ti arrivano raddoppiate".
"Intanto faccio ricorso, tanto per, non si sa mai. Poi, nel frattempo i governi cambiano.... ah, ah, ah (risatina idiota!).
I due ingollano quel che resta di cibarie e fanno per alzarsi, noi tre siamo inchiodati alle nostre sedie a guardarci come pirla senza dir nulla. Li vediamo andar via e li sentiamo salutarsi mentre Primo imb apre la portiera di un mostro a quattro ruote che ingombra un posto auto e mezzo. L'ultima cosa che sentiamo è "Allora sabato si va a mangiare dove ti ho detto, si mangia bene e costa poco: sai, con la crisi....".

Mentre li seguiamo con lo sguardo dico al Furbi: "sai quella tua idea del lager in Molise?"
"Quale", interviene il Bonetti, "quella di recintare la regione che tanto ci sono solo montagne e Di Pietro e metterci dentro tutta 'sta bella gente per rieducarla?"
"Sì, e allora? è ancora una opzione validissima, no?" dice il Furbi.
"Certo", rispondo, "solo ho paura che toccherà recintare pure tutto l' Abruzzo e non so mica se basta".
Qualche secondo di silenzio, in cui tutti e tre immaginiamo un muro enorme a recintare montagne.
"La vedi la differenza tra noi e i sovietici", dice il Bonetti, "E' che a noi ci manca una Siberia".
"Eh già", dico io, "una Siberia è proprio quello che ci manca".
Il Furbi si desta dal torpore in cui i due imbecilli lo avevano gettato e alzandosi in piedi sbotta: "E grazie al cazzo, Lenin e Stalin! Avevano la logistica dalla loro! Facile vah così! Prova qua!"
Poi si risiede e borbotta tra sè e sè con lo sguardo chino:
" 'O paese d'o sole! '0 paese d'o mare!
La Siberia. Quella sì!"

lunedì 21 settembre 2009

Portrait of Jaco

John Francis Pastorius III detto Jaco, il più grande bassista del mondo come lui stesso si definiva già agli esordi, se ne andò una sera di ventidue anni fa, di lunedì come quest'anno, dopo nove giorni di ospedale per trauma cranico e fratture varie. Aveva pestato i piedi alla persona sbagliata, un buttafuori che lo riempì di botte fino a massacrarlo, ma da tempo aveva preso una china discendente che lo aveva portato dall' essere una stella di prima grandezza nel panorama jazz rock di fine anni '70, a reietto inavvicinabile a metà anni '80. Problemi di droga e alcool, come spesso capita, ma non solo, problemi mentali dovuti a una sindrome maniaco depressiva fatta di improvvisi sbalzi d'umore, inarrestabile attività e loquacità, eccessiva autostima, comportamenti autodistruttivi.
Questo il ricordo del fratello Gregory (*):
Jaco non se la prendeva mai calma. Era sempre sull'orlo della maniacalità, spingeva il divertimento a un limite estremo. Mi portava in spiaggia durante gli uragani più violenti, perchè diceva che bisognava sentirne l'energia. Era una reazione assolutamente naturale all'ambiente che lo circondava. Moltissime cose gli riuscivano spontaneamente -la musica, lo sport, la scuola- ma soprattutto la musica sgorgava naturalmente da lui. Ecco perchè ci si è dedicato. Diceva di sentire musica dappertutto: nel pianto di un bambino, in unamacchina che passava, nel vento tra le palme. Tutt'a un tratto diceva: "Shhh!" e ascoltava. Io non riuscivo a sentire nulla.

(*) Tratto da "Jaco Pastorius, la straordinaria e tragica vita del più grande bassista del mondo" di Bill Milkowski - Stampa Alternativa - Nuovi Equilibri

Weather Report : Black Market

Jaco Pastorius .... Basso
Joe Zawinul ......... Tastiere
Wayne Shorter .... Sax
Peter Erskine ...... Batteria

domenica 20 settembre 2009

Ronda su ronda

E dunque hanno debuttato le ronde nere in quel di Roma. Il sindaco Alemanno si è affrettato a definirla una pagliacciata e spero l'abbiano giudicata tale anche chi ha avuto la sventura di assistere all'inquietante debutto, finito per fortuna presto per l'intervento della Polizia.
Non è andata come nella scena del film postato sotto, ma ci si può accontentare.

http://www.youtube.com/watch?v=pLys-BEdvH8

The Blues Brothers - I nazisti dell'Illinois

venerdì 18 settembre 2009

Storie del Sud

Scorrendo i nomi dei sei ragazzi morti ieri a Kabul una cosa mi è saltata subito agli occhi, l'origine meridionale di quasi tutti loro, così come era successo per i 19 caduti di Nassiriya. Ragazzi campani, siciliani, sardi, pugliesi, calabresi, lucani, tutti "eroi" di questa Italia che considera il Sud una palla al piede, terra di mafia e corruzione, quando non di indolenza e fatalismo.
Ci si dimentica troppo spesso di tutti i caduti del Sud per servire il Paese, dimenticando il motivo che spinge tanti meridionali a rifugiarsi nelle forze armate per trovare una occasione di lavoro e di vita migliore, e ci si dimentica ancora più spesso dei milioni di "tarroni" costretti ad emigrare nelle città del Nord a fare la fortuna di pochi, cercando di migliorare la propria.
Ci si dimentica del Sud, troppo spesso.

Te voglio fa' sapè chi ha costruito stu paese
te voglio fa' sapè chi n'a pavate 'e spese,
chi è stato deportato pe' quatto soldi 'o mese,
guagliuni siciliani e calabbresi
Almamegretta - Sud

P.S.
Qualcuno ricorda. Saviano, ad esempio.

mercoledì 16 settembre 2009

Come perdo tempo io.....

Ho letto tempo fa di come l'uomo inteso come unità individuale sia una sommatoria di infiniti io diversi dove ognuno tira a sè. Risultato, un caos indescrivibile e l'impossibilità di portare a termine qualcosa che ci si era prefissi nella maniera in cui la si era prefissa (qui un accenno).
La considero una verità, e non da oggi.
Mi incazzo ancora però, quando spreco una mattinata non facendo quello che avrei voluto e dovuto fare, con la consapevolezza che il pomeriggio mi sarà impossibile farlo per via di quella faccenda legata al guadagnarsi il pane quotidiano. E in serata so che il tempo vorrò sprecarlo dietro a un pallone che rotola tra ventidue ragazzotti in mutandoni e scarpe chiodate!
Qualcuno sa dove vendono un po' di forza di volontà?

Senza titolo

Eppure non è sempre stato così. Se ripenso a quindici, venti anni fa, lo schifo all'apparenza sembra uguale, eppure no, non era lo stesso schifo di oggi, e una speranza c'era ancora.
Magari è perchè nel frattempo è venuta meno tanta gente. Penso ai vecchi della mia famiglia e come loro tantissimi altri che non ci sono più, che avevano avuto vissuti più dolorosi dei nostri e proprio per questo mantenevano la capacità di riconoscere e di indignarsi, e proprio per questo mantenevano in piedi un mondo già malato ma non in fase terminale.
Poi penso a noi, a me, a quella generazione di quaranta-cinquantenni cresciuti a Merdaset e Nutella e vedo poco o niente. I più fortunati mantengono una coscienza attiva, ma è frustrata quotidianamente dal vuoto che c'è attorno e si fa fatica anche solo a farsi capire, quando denunci lo schifo che vedi.
Comincio a pensare che se quella bufala del 2012 fosse vera non sarebbe una grossa perdita.
Pensa che figata, un buco nero che inghiotte tutto.

Soundgarden - Black Hole Sun

mercoledì 9 settembre 2009

Nederland for Italy

A proposito di libertà di stampa, è di qualche mese fa la notizia (qui e qui) che il partito dei Verdi olandesi Groenlinks stia considerando di iniziare una procedura contro l'Italia all'Europarlamento a causa della limitata libertà dell' informazione nel nostro Paese.
La notizia era stata ripresa a suo tempo da diversi siti e blog, e in questi giorni di mobilitazione in vista della manifestazione del 19 settembre a Roma in difesa della libertà di stampa, Articolo21 la ripropone (qui in italiano). Non so se la cosa nel frattempo è andata avanti o se si è arenata, dà comunque l'idea della situazione in cui ci troviamo.
Avete presente quelle scene tanto care a sinistra dove noi si dimostra sotto le ambasciate, chessò, cinesi piuttosto che libiche? Beh, vogliamo arrivare a vederle sotto le nostre?

lunedì 7 settembre 2009

Scherzi da prete

Sul caso Boffo la migliore ricostruzione per me l'ha fatta Beha (qui) e sarà pure romanzesca la cosa ma si sa, i preti son famosi per i loro scherzi!
Aveva ragione Alberto Sordi qua sotto.

Popolo sei na monnezza (Nell'anno del Signore - Luigi Magni)

Libertegalitè 2

Libertegalitè 1 lo trovate qui.

Mi sono impelagato in una discussione con un amico di blog che sinceramente pensavo di non dover fare di fronte all'attuale stato politico istituzionale e civile in cui versa l'Italia. Tema del dibattito la libertà di stampa e la manifestazione in sua difesa promossa dalla Federazione Nazionale della Stampa, da Articolo 21 e da altre associazioni.
Credevo, sbagliando, che una mobilitazione in difesa del diritto di informare ed essere informati in maniera libera plurale e democratica, non avesse nessun motivo di suscitare dubbi perplessità e interpretrazioni di varia natura.
Credevo, sbagliando ancora, che le bugie del Bandana proprio perchè stanno diventando palesi in maniera sfacciata, non ultima l'uscita odierna su una minoranza che detiene il 90% dell'informazione in barba a rapporti che affermano l'esatto contrario mettendo l'Italia all'ultimo posto in Europa in quanto a libertà di informazione, ebbene credevo che le bugie e le contraddizioni di un premier che dice una cosa oggi per smentirla domani stessero venendo finalmente a galla e cominciassero a far pensare quella parte di elettori in buona fede che ancora gli danno consenso e voti.
Invece devo prendere atto che la situazione è ancora drammatica e lontana da una soluzione, se anche chi si professa contro questo governo ancora perde tempo a giustificare e a tentare di analizzare un comportamento che ormai non ha più nulla di nascosto (non lo ha da tempo, in verità). Se anche chi è contro questo governo pensa che attentare a un diritto fondamentale come la libera espressione di pensiero e mobilitarsi per difenderlo debba essere oggetto di discussione, e ci si scaglia contro lo "schierarsi" come fosse chissà quale danno, siamo messi veramente male.
In una sua canzone Gaber diceva che la libertà è partecipazione e partecipazione presuppone uno schierarsi, un prendere posizione a difesa della salvaguardia di un bene comune. Ci sono momenti in cui i beni comuni sono minacciati e questo è solo l'ultimo di una lunga serie.
Si può scegliere di rimanere a guardare, magari pontificando su cosa si dovrebbe o non si dovrebbe fare in nome di una società ideale tanto perfetta da risultare utopica anche nelle premesse, oppure si può resistere al degrado manifestando il proprio appoggio a una iniziativa utile a tutti, perchè si possa poi continuare a pensare e scrivere in libertà.
Fate un po' voi.

venerdì 4 settembre 2009

Gli indifferenti

La Storia è una bella materia, ma programmi che ricostruiscono eventi passati e ci riportano indietro, cercando di insegnare, hanno scarso seguito. History will teach us nothing non è solo una canzone di Sting, è una amara affermazione di verità.
Ci si è sempre chiesti come sia stato possibile che certi eventi, dannosi in tutta evidenza, si siano potuti realizzare senza che ci fosse una sollevazione popolare. Ad esempio da noi il fascismo, come era potuto accadere che un manipolo di gentaglia rozza e violenta prendesse il potere e corrompesse l'intera società italiana, trascinandola in un vicolo cieco da cui si uscì solo vent'anni dopo pagando un prezzo altissimo? Ci si chiedeva della gente comune in quei giorni di squadracce e violenze, prese di potere e limitazioni di libertà, omicidi politici e deportazioni di oppositori. La gente comune dov'era, perchè non reagiva, come poteva continuare la propria vita pur vedendo e, anche se la libertà di stampa era già stata fortemente limitata, pur intuendo.
Oggi lo sappiamo dov'era, perchè lo vediamo.
Si sta costruendo un nuovo regime (ma non è da oggi che lo diciamo) nell'indifferenza generale e vediamo anche il perchè lo si sta permettendo: perchè non tocca ancora a noi, non tocca ancora il piccolo giardino in cui tutti noi ci siamo rinchiusi ad assistere a uno spettacolo indegno che per ora non ci tocca direttamente, ma lo farà: intaccare la libertà di opinione e di espressione è solo il primo passo verso il totalitarismo.
Ci sono gli indifferenti, e sono la maggioranza, ma ci sono anche gli impotenti, e non mi riferisco al nostro presdelcons. Noi che ci accorgiamo del pericolo siamo tutti impotenti perchè abbandonati a noi stessi, non abbiamo un punto di aggregazione, la nostra rabbia e la nostra indignazione non è raccolta da nessuno, resta sola e senza possibilità. Scendere in piazza, d'accordo, bisogna farlo, ma dov'è la forza oppositrice che si fa carico di aggregare le migliaia di voci contrarie? Io non la vedo e non so più dove cercarla.
La storia non ci insegna niente, anche se è facile che possa farlo, basterebbe guardarla. In ogni evento c'è un inizio, in ogni evento c'è un momento cruciale, un punto di svolta, e oggi siamo lì in quel punto.
Personalmente non so come andrà a finire, quale strada prenderemo, ma la storia insegna anche che in fondo c'è sempre una fine.
Veronica Lario, a proposito del marito, disse che "insegue lo spirito di Napoleone". Mi consola, perchè alla fine per ogni tiranno c'è sempre una Waterloo. Ma quanti caduti, nel mezzo.

mercoledì 2 settembre 2009

Riflessioni sfasate

Pare che ieri il servizio di posta elettronica di Google sia rimasto bloccato per un paio di ore creando notevoli disagi agli utenti. Io non mi sono accorto di nulla, non usando abitualmente Gmail, al contrario di inizio agosto, quando il gestore del mio account abituale ha rimodernato il sito bloccando per un paio di giorni la corrispondenza di tutto il suo sistema. Poco danno, si era già in vacanza ed avevano avvisato, se non per quel senso di vuoto latente che il fatto di non poter ricevere posta aveva lasciato pure in me che fino a tre anni fa non la usavo abitualmente.
Da qui la riflessione su come aggeggi come l'accesso ad internet e i telefoni cellulari siano penetrati così tanto nelle nostre vite da avvertirne la mancanza in maniera viscerale e causare disturbi e disagi alla persona. Chi di noi, dimenticando a casa il telefonino, non ha avvertito quel senso di isolamento che il fatto provoca? Che poi, pure se ce l'hai dietro e lo usi solo come orologio e in casi di stretta necessità come faccio io, non conta, e in casi del genere devo tornare con la mente a sette anni fa (prima non lo avevo) per ricordarmi che ho anche vissuto, e bene, senza.
E poi mi chiedo, se qualcuno oscurasse internet, cancellasse tutte le miliardate di miliardate di parole scritte nel niente? Bel casino. Certo non leggere più questo stupido blog non sarebbe una gran perdita per l'umanità, ma a me che ci ho speso tempo un po' spiacerebbe. Oltretutto non tengo copia dei miei post da nessuna parte, per cui sarebbe davvero facile buttare via tutto.
E poi penso, nel caso in cui una catastrofe o un incidente o l'inettitudine di qualcuno cancelli tutto, compreso la possibilità di leggere i supporti digitali che oggi abitualmente usiamo, che ne resterà di noi, come società studiata da qualche storico del futuro? Non esisteremmo, semplicemente. Se si trovasse qualche traccia di noi saremmo come una Pietra di Palenque a cui non si saprà dare spiegazione.
Insomma siamo una società destinata a non lasciare traccia, ed ora mi spiego il Bandana per quel suo mausoleo funebre ad Arcore, che quello mi sa che resisterà a tutto, pure al buco nero del Cern (che fine ha fatto?). Quindi se un archeologo dell'anno 5000 scavasse da quelle parti la conclusione sarebbe che nei primi anni 2000 l'Italia era retta dai Faraoni della dinastia Berluskamon e gli antichi italici erano dediti al culto dei morti.
Tutto sommato non sbaglierebbero poi di molto, ne abbiamo così tanti di morti in piedi tra governanti e certa stampa....

P.S.
Riflessioni Sfasate è un blog nato dal lavoro fotografico di una persona a me vicina che sta facendo gran belle cose con la sua digitale.
Ora lo propone al mondo del web. Finchè dura il web.
Fateci un giro se ne avete voglia.