sabato 25 giugno 2011

Ordinaria amministrazione esistenziale

Settimana impegnativa, che ve lo dico a fare. L' "evento non previsto che rimescolerà tutto" che evocavo si è puntualmente presentato, e non ho ancora deciso se è questione di preveggenza o solo tirarsele addosso, ma va così. Nulla di grave, ordinaria amministrazione esistenziale, con tutto ciò che comporta a livello di falegnameria applicata alla mente e, non so per voi, ma per me è stancante. Mi stanca dover tutte le volte ricostruirmi, più che altro. Prendere i vari pezzetti di me sparsi ai quattro venti e ricollocarli al giusto posto, ricentrarmi, per poi ridefinire priorità e ambizioni. Andare avanti. C'è la fortuna di sapere che nulla avviene se non si è pronti a riceverlo, e dunque sforzarsi di far mente locale per riguardare il tutto sotto la giusta luce. C'è la fortuna di pensare lateralmente, e aiuta anche questo. E poi c'è la fortuna più grande. In questo momento è di là sul divano che legge.

Björk - Jóga (Live)

mercoledì 15 giugno 2011

A gambette levate

E' un vero piacere vedere un ministro di questo governo di nani e ballerine darsela a gambe non appena sente odore di contestazione. Oggi è successo a Brunetta, ma non è il primo ad essere contestato (La Russa raccoglie fischi dovunque si trovi, Berlusca non ne parliamo), non sarà nemmeno l'ultimo. Si avverte il rumore delle monetine che prossimamente voleranno, perché presto o tardi voleranno di nuovo. La storia, si sà, ha il vizio di ripetersi, in genere con qualche variante. La differenza stavolta sarà che questi prima di levarsi dalle balle si fermeranno a raccoglierle.

Il video: http://youtu.be/9A-9skYt7Jo

domenica 12 giugno 2011

Battiquorum

Sentivo ieri alla radio Linus e Nicola parlare di referendum. E referendum di qua e referendum di là, ed essendo loro di radio diggei, gruppo l'espresso, era anche abbastanza chiaro dove è orientata la loro scelta nel voto, anzi era proprio chiarissimo e detto papale papale. Che poi c'è da dire che ormai ai referendum si dà per scontato che chi ne parla e ne fa propaganda è a favore dei motivi per cui sono richiesti, mentre chi è contro preferisce contare sulla fisiologica percentuale di chi si astiene facendo mancare il quorum invece di giocarsela alle urne, ragion per cui bisognerebbe davvero indire un referendum per levare il quorum dai referendum, che così almeno te la giochi ad armi pari.
Al di là di questo dettaglio, dicevo come i due conduttori radiofonici han tenuto un sacrosanto pippone sui referendum di oggi e domani invitando giustamente gli ascoltatori ad andare a votare in massa al di là del voto espresso, salvo poi, essendo loro oggi impegnati in non so che cacchio da qualche parte in Romagna per questioni lavorative, venirsene fuori col fatto che non potranno purtroppo recarsi alle urne. Dico cavoli, peccato, due voti sicuri in meno. Senonché proseguendo nel pippone, utile però agli indecisi e ai marziani che non hanno sentito che si è chiamati a votare, salta fuori che pure Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti, uno che dell'ecologia ha fatto bandiera (frantumando tra l'altro un po' le balle a chi le cose le sa già, ma c'è tanta gente che non sa e allora ben venga Jovanotti), non potrà purtroppo andare a votare, causa tour presumo.
E sono tre.
Potrebbe essere finita lì, invece più tardi alla tele mi ritrovo il politologo Giovanni Sartori dichiarare che lui avrebbe, nonostante la sua posizione sul nucleare, votato Sì, peccato che ha la residenza oltreoceano e come italiano all'estero non ha potuto votare per quel pasticcio all'italiana che ancora non si sa come va a finire (anche se forse potrebbe ancora, essendo in questi giorni in Italia, ma non ne sono certo).
E fanno quattro voti sicuri andati a bagasce.
Ecco, per farla breve, io mi auguro che se proprio non si deve raggiungere il quorum sia per più di questi quattro voti.

domenica 5 giugno 2011

A proposito di referendum



Grazie a Bordone e a chi lo ha messo in rete.

L'eccezione

Lentamente, le cose ripartono. Così sembra. L'inverno stavolta è stato lungo, un anno e mezzo (tanto è durato). Una lunga (sfiancante) attesa di risveglio e ripartenza. Riaffacciarsi a nuove cose (seppure vestite di vecchio), rivedere movimento (finalmente), in divenire. Nel mezzo poche possibilità di scelta (alla fine una sola), accettare l'attesa di incastri difficili da comprendere, ma che pure esistono con buona pace di scientisti e scettici. E nel frattempo cercare di capire il motivo (di ciò che accade per come accade), per quanto (sempre) rimane il dubbio che non ci sia proprio niente da comprendere, solo che le cose devono ripartire, che tu sia arrivato o meno. Seguire l'onda è la cosa più grande che pensi di aver messo in pratica finora (ed è costato arrivarci), e continui nella scia, fino all'evento non previsto che rimescolerà tutto.
Stavolta non c'è stato bisogno di lasciar cadere troppo, o così almeno appare, ma forse è stata solo un'eccezione, o il credito incassato per quelle passate. Tutto è utile, se riesci a farne tesoro.

Lykke Li - Let it fall