Sono al computer a rileggere commenti su questo stupido blog.
Il primo segnale è come di un portone che sbatte per troppa corrente, un colpo, un sussulto, ma basta per allertare i sensi e chiedersi che cos'era. Poi, un attimo o due dopo, un tremolio, il pensiero che corre a una parola sentita ripetere migliaia di volte in queste settimane. Il tempo di alzare la testa a cercare un lampadario, perchè è così che ti hanno detto che te ne accorgi, notare che è fermo e immobile come sempre ed è tutto finito. Un secondo, forse due. Sono sicuro, non era il tram che passava sotto casa.
Il primo segnale è come di un portone che sbatte per troppa corrente, un colpo, un sussulto, ma basta per allertare i sensi e chiedersi che cos'era. Poi, un attimo o due dopo, un tremolio, il pensiero che corre a una parola sentita ripetere migliaia di volte in queste settimane. Il tempo di alzare la testa a cercare un lampadario, perchè è così che ti hanno detto che te ne accorgi, notare che è fermo e immobile come sempre ed è tutto finito. Un secondo, forse due. Sono sicuro, non era il tram che passava sotto casa.
La mia bella di là continua le sue cose come se non fosse successo nulla. Le dico che c'è stata una scossa. Mi dice, guardando il lampadario anche lei, che non ha avvertito niente: sarà stato il tram.
Il tram. Forse. Eppure no, se pesco nella memoria mi accorgo che anche quell'altra volta, anni fa, la avevo avvertita così, con quella sensazione di spostamento e il pensiero che subito corre a quella parola. Quella volta dormicchiavo sul divano, a casa dei miei, e mi svegliai con la sensazione di qualcuno che mi spostava in avanti, e sempre, sempre, quella cavolo di parola che in un nanosecondo arriva alla mente.
Controllo tra le notizie sul web. Nell'era telematica-cibernetica-digitalcomputerizzata attuale tutto è una lunga diretta e la notizia la trovo subito:
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/sisma-piemonte/sisma-piemonte/sisma-piemonte.html
Scossa di poco conto, non dovrebbe essere successo nulla a Bra e a Sanfrè. Nomi che conosco bene, paesi della Granda vicini a quello dove ho trascorso trenta anni della mia vita, dove ancora vivono le mie radici.
Una telefonata, devo fare una telefonata. Al primo squillo non risponde nessuno. Penso sia strano, riprovo. Risponde mia madre e dal tono capisco che non si è accorta di nulla. Era sul balcone a spazzare tra i vasi delle piante. Parla quasi solo lei, ma è tipico di mia madre. Mio padre non c'è, sarà con gli amici del circolo anziani lì vicino.
Non le dico niente della scossa, non c'è bisogno, ormai è passata.
Poi penso, Bra e Sanfrè: da quelle parti abita il mio amico Giorgio!
Non è che sta esagerando con le sue vignette esplosive?
Il tram. Forse. Eppure no, se pesco nella memoria mi accorgo che anche quell'altra volta, anni fa, la avevo avvertita così, con quella sensazione di spostamento e il pensiero che subito corre a quella parola. Quella volta dormicchiavo sul divano, a casa dei miei, e mi svegliai con la sensazione di qualcuno che mi spostava in avanti, e sempre, sempre, quella cavolo di parola che in un nanosecondo arriva alla mente.
Controllo tra le notizie sul web. Nell'era telematica-cibernetica-digitalcomputerizzata attuale tutto è una lunga diretta e la notizia la trovo subito:
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/sisma-piemonte/sisma-piemonte/sisma-piemonte.html
Scossa di poco conto, non dovrebbe essere successo nulla a Bra e a Sanfrè. Nomi che conosco bene, paesi della Granda vicini a quello dove ho trascorso trenta anni della mia vita, dove ancora vivono le mie radici.
Una telefonata, devo fare una telefonata. Al primo squillo non risponde nessuno. Penso sia strano, riprovo. Risponde mia madre e dal tono capisco che non si è accorta di nulla. Era sul balcone a spazzare tra i vasi delle piante. Parla quasi solo lei, ma è tipico di mia madre. Mio padre non c'è, sarà con gli amici del circolo anziani lì vicino.
Non le dico niente della scossa, non c'è bisogno, ormai è passata.
Poi penso, Bra e Sanfrè: da quelle parti abita il mio amico Giorgio!
Non è che sta esagerando con le sue vignette esplosive?
7 commenti:
Infatti mi son spaventato non tanto per la scossa, quanto per il pensiero di dover ricevere il premier in conferenza stampa. Ma tutto sommato il luogo dove abito si chiama "Bandito". Quale luogo migliore per Lui?!?!
Ma porca paletta! Sta ballando tutta l'Italia! Speriamo non sia l'inizio della fine, Rouge... Io comincio ad avere un po' di strizza...
Noi qua in Monferrato non s'è sentito nulla, e si che da Torino si dista solo una settantina di chilometri e che Bra è ad un'oretta d'auto, boh!
@ Giorgio: scusa, ma non riesco a smettere di ridere al pensiero di una eventuale arrivo del Bandana dalle tue parti. Io me lo vedo arrivare in calzamaglia e mantellino tipo Superciuk.
In effetti non c'è posto migliore che a Bandito!
@ Bastian: tranquilla! Sarà come andare in campeggio :)
@ Russo: si vede che le Langhe hanno assorbito il botto! E comunque la mia bella a tre metri da me ha sentito nulla, per cui non era tutto'sto chè di scossa.
Caro Rouge, hai descritto bene quello che noi dei castelli romani ormai subiamo con abitudine. Ci trema leggermente la sedia sotto il culo e, senza timore alcuno, diciamo: "Il terremoto". E continuiamo a fare le nostre cose come se nulla fosse. Anche la notte della scossa dell'Abruzzo, ci siamo svegliati, "il terremoto", dopo cinque minuti eravamo di nuovo sotto le coperte. E' proprio vero che ci si abitua a tutto finchè questo tutto non ti sconvolge definitivamente la vita.
@ Gio: :)
@ Gap: sai qua da me siamo più facili alle alluvioni che non ai terremoti.
"E' proprio vero che ci si abitua a tutto finchè questo tutto non ti sconvolge definitivamente la vita."
Direi che possiamo adattarlo pure alla situazione politica attuale, non credi?
Sarà l'Italia che vuole scrollarsi di dosso i politici. A parte questo, speriamo di evitare altri danni. O almeno di capire quando è il momento di fare le cose come devono essere fatte.
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