Lunedì di Pasquetta, ristorantino su un anonimo lungomare italiano, esterno giorno. L'intervistato, noncurante del microfono che l'apprendista giornalista gli pianta sotto il naso, continua a far finta di scattare una foto con la compatta digitale 149 euro scontata fnac, e non risponde. Attimi di panico nella troupe inviata speciale sulle piste dei vacanzieri. L'operatore vacilla, l'inquadratura trema per un secondo, ma l'intraprendente aspirante cronista non si perde d'animo e, certa di arrivare a ottenere una risposta convincente e esaustiva, insiste nella decisiva e originale domanda: "Come è stata questa Pasquetta?".
Il tema, bisogna capire, è delicato, e l'aspirante cronista lo sa. Sa che tutta Italia freme in attesa di sapere come è andata questa Pasquetta. Non vede l'ora di saperlo, proprio non aspetta altro. E oltretutto il servizio andrà in prima serata tiggiuno e occorre far bella figura.
Il prescelto per la ribalta nazionalcatodica però continua imperterrito a far finta di riprendere scene di libagioni e piatti di abbacchio e quasi non si cura del fatto che c'è una telecamera a riprenderlo. Ma è un errore. Il sopracitato prescelto sa bene di essere ripreso, e si sforza di apparire rilassato. Sa anche che dire "ciao mamma" e salutare con la manina, come vorrebbe fare, è da zotico anni '60, per cui prende tempo, studia una risposta mentre controlla lo scatto appena effettuato e poi dice, con flemma, testualmente: "Certo è stata una Pasquetta low profile, dati i recenti eventi etc etc".
Servizio salvato, aspirante cronista forse meno aspirante, il prescelto corre a programmare il videoregistratore, io resto accasciato sulla poltrona.
Low profile! E' stata una Pasquetta low profile! Mentre l'idiota finisce la frase a me arriva una fitta al torace tipo Nanni Moretti in Palombella Rossa!
Quelle due parole di provenienza anglofona, lou profail, continuano a risuonarmi in testa come il suono di un carillon rimasto incantato su due uniche note, stonate, e mentre queste risuonano richiamano una serie di domande, questa volta mie, a cui nessuno darà una risposta.
Una su tutte: ma come cazzo parla 'sta gente?
Voglio dire, puoi usare un sacco di altri termini, italianissimi e azzeccatissimi, per poter definire questo lunedì di Pasqua 2009. Puoi dire ad esempio che al contrario di altre più spensierate è stata una Pasquetta in tono dimesso, una festa modesta dati i tempi, povera forse, magari umile, oppure solamente semplice e senza pretese. Ecco, te lo concedo, puoi anche arrivare a dire che è stata di basso profilo, se proprio non ti viene il termine adatto. Ma low profile no, quello non lo puoi dire.
A meno che non tu non sia di quelli che giornalmente siano usi ad effettuare dei brainstorming in videoconference nell'ambito di noiosissimi briefing che ti permettano di essere al top nella sfida data dalla new economy.
Oppure un elettore del Popolo della Libertà.
7 commenti:
Incredibile! Ho fatto lo stesso commento! Low profile tua mamma! Aprirei un pagina con il mio account terremoto, ove descrivere le condizioni della mia location e dopo un breve briefing con i miei familiari, deciderei per l 'Easter brunch, magari accendendo un fire in the woods, in modo da cuocere le mie lamb chop...
@ Favollo: lo hai sentito anche tu. Allora non sono pazzo :)
Del Popolo delle Libertà, ma anche del Partito DEmocratico. Fidati.
@ art21: mi fido, mi fido.
dai non essere fashion victim, attiva una task force, stay tuned e vedrai che con del sano team working giungerai al tanto sospirato problem solving del provincialismo verbale che regna "sfidante"
Sussurri obliqui
@ Prog: Ok, sfidante l'ho capita.
Ecco il dossier nascosto sul disastro annunciato
www.maurovanni.blogspot.com
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