venerdì 4 settembre 2009

Gli indifferenti

La Storia è una bella materia, ma programmi che ricostruiscono eventi passati e ci riportano indietro, cercando di insegnare, hanno scarso seguito. History will teach us nothing non è solo una canzone di Sting, è una amara affermazione di verità.
Ci si è sempre chiesti come sia stato possibile che certi eventi, dannosi in tutta evidenza, si siano potuti realizzare senza che ci fosse una sollevazione popolare. Ad esempio da noi il fascismo, come era potuto accadere che un manipolo di gentaglia rozza e violenta prendesse il potere e corrompesse l'intera società italiana, trascinandola in un vicolo cieco da cui si uscì solo vent'anni dopo pagando un prezzo altissimo? Ci si chiedeva della gente comune in quei giorni di squadracce e violenze, prese di potere e limitazioni di libertà, omicidi politici e deportazioni di oppositori. La gente comune dov'era, perchè non reagiva, come poteva continuare la propria vita pur vedendo e, anche se la libertà di stampa era già stata fortemente limitata, pur intuendo.
Oggi lo sappiamo dov'era, perchè lo vediamo.
Si sta costruendo un nuovo regime (ma non è da oggi che lo diciamo) nell'indifferenza generale e vediamo anche il perchè lo si sta permettendo: perchè non tocca ancora a noi, non tocca ancora il piccolo giardino in cui tutti noi ci siamo rinchiusi ad assistere a uno spettacolo indegno che per ora non ci tocca direttamente, ma lo farà: intaccare la libertà di opinione e di espressione è solo il primo passo verso il totalitarismo.
Ci sono gli indifferenti, e sono la maggioranza, ma ci sono anche gli impotenti, e non mi riferisco al nostro presdelcons. Noi che ci accorgiamo del pericolo siamo tutti impotenti perchè abbandonati a noi stessi, non abbiamo un punto di aggregazione, la nostra rabbia e la nostra indignazione non è raccolta da nessuno, resta sola e senza possibilità. Scendere in piazza, d'accordo, bisogna farlo, ma dov'è la forza oppositrice che si fa carico di aggregare le migliaia di voci contrarie? Io non la vedo e non so più dove cercarla.
La storia non ci insegna niente, anche se è facile che possa farlo, basterebbe guardarla. In ogni evento c'è un inizio, in ogni evento c'è un momento cruciale, un punto di svolta, e oggi siamo lì in quel punto.
Personalmente non so come andrà a finire, quale strada prenderemo, ma la storia insegna anche che in fondo c'è sempre una fine.
Veronica Lario, a proposito del marito, disse che "insegue lo spirito di Napoleone". Mi consola, perchè alla fine per ogni tiranno c'è sempre una Waterloo. Ma quanti caduti, nel mezzo.

4 commenti:

Alessandro Tauro ha detto...

Bellissimo post! Esemplare!

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Volevo fare anch'io un post del genere Rouge. Bravo.
Alziamo la voce.

il Russo ha detto...

Ho letto il tuo post ascoltandomi History will teach us nothing sul tubo per immedesimarmi ancor di più.
Hai ragione, la storia non ci insegnerà nulla, le condizioni di un'opposizione frammentata e divisa più che mai non aiutano, ma qual'è il vero problema?
Non è che milioni di persone allora come oggi non si accorgono di nulla, no.
Il vero problema è che a milioni di persone TUTTO CIO' STA BENE.
E tutto ciò rende l'avvio all'autodistruzione ancor più penoso...

Rouge ha detto...

@ Alessandro e Marco: grazie.

@ Russo: in genere centri il cuore del problema con una esattezza da tiratore scelto, in questo caso non posso che darti ragione come al solito.

O.T.
Per fortuna un difetto ce l'hai anche tu: tifare Toro ad esempio :)