No scusate, adesso ragioniamo un secondo, perchè non capisco il motivo per cui ci si scandalizza se ieri l'opposizione non ha votato compatta contro il decreto contenente un abominevole scudo fiscale, che permette il rientro di capitali illegalmente depositati all'estero con una aggiunta di depenalizzazioni di reato che è un po' come dare del fesso alla maggioranza di cittadini onesti e ligi alle regole democratiche. Chiaro segnale, questo scudo, della disperata ricerca da parte del governo di fondi che non si sa più dove andare a prendere.
Mettiamo che l'opposizione avesse approfittato del regalo datogli da una frangia della maggioranza, i finiani che hanno disertato il voto, e mettiamo che in ragione della temporanea prevalenza numerica il decreto non fosse passato, poi che sarebbe successo? Seguendo l'iter burocratico il governo avrebbe dovuto rimettere il mandato, ma l'opposizione è pronta a ricevere questo regalo? Onestamente no, non ancora, non lo sarà per parecchio e non lo vorrà per parecchio.
Oggi la situazione dice che abbiamo una opposizione dove un Partito Democratico perennemente in congresso non ha ancora capito da che parte vuole girarsi, la cui situazione interna è prossima a una inevitabile scissione (che non sarebbe detto tra noi un danno, magari si semplificano le cose, Rutelli torna a fare la Dc, Bersani e soci orfani Ds che tornano finalmente a guardare a sinistra, come avrebbe dovuto essere dall'inizio), quindi per niente pronta a proporsi come partito di governo.
Abbiamo una parte dell'opposizione, l'Idv, con cui si può andare d'accordo, visto da sinistra, solo per quanto riguarda l'antiberlusconismo. Una opposizione dove le forze di sinistra, fuori dai giochi parlamentari, sono ancora lontanissimi da una qualsiasi forma di ripresa, e dubito riescano mai a riprendersi dagli scossoni e dalle scissioni degli ultimi anni.
Abbiamo una situazione economica di crisi non ancora arrivata al suo pieno, perchè bisogna dirlo, non abbiamo ancora visto niente. Tra qualche mese, quando finiranno gli ammortizzatori sociali per chi ne ha già usufruito questo anno e non ha trovato ancora lavoro, quando ci si renderà conto che la ripresa è ancora prossima da venire, quando altre fabbriche chiuderanno o andranno in difficoltà, ecco, quella sarà la crisi, e nessuno sano di mente, in logiche di partito, ha intenzione di prendersi una così enorme gatta da pelare. Per la situazione di crisi economica che stiamo vivendo, oltre che di valori etici e morali, sarebbe inopportuna una crisi anche di governo, con conseguente vuoto dirigenziale e visto come stanno le cose, con una divisione esasperata nel Paese tra sedicente destra e sedicente sinistra, con conseguenze difficilmente prevedibili.
Abbiamo inoltre un Presidente del Consiglio che nonostante i continui attacchi più o meno legittimi è ancora saldamente in sella e che più che preoccuparsi dei pericoli dati da una opposizione evanescente deve preoccuparsi del dissenso crescente in casa propria ma non ancora formato in maniera evidente.
E' chiaro che in questo momento una alternativa valida a Berlusconi non c'è e se mai ci fosse certo non verrebbe dall'attuale opposizione, semmai da Fini e i suoi, sempre che il Presidente della Camera riesca a coagulare attorno a sè un numero consistente di sostenitori. Il rischio, visto da sinistra, sarebbe in questo caso di avere una destra al governo che si comporti semplicemente da destra al governo, senza le esasperazioni berlusconiane, capace quindi di consolidare il consenso una volta per tutte, vista la naturale tendenza italiana a un certo tipo di governo, senza contare che Berlusconi non ha ancora perso l'appoggio popolare e ci vorrà ancora del tempo affinchè ciò avvenga, per cui l'alternativa a Berlusconi è data da Berlusconi stesso e un ulteriore governo Berlusconi non farebbe altro che peggiorare la situazione, dato che ne approfitterebbe per sistemare gli ormai pochi fastidi rimasti pendenti.
Paradossalmente quindi l'unico ad avvantaggiarsi di un voto contrario sulla fiducia posta ieri alla Camera sarebbe stato solo Berlusconi.
Quindi la scelta di alcuni deputati dell'opposizione di starsene a casa ieri e di non votare contro è stata la cosa migliore che potessero fare e quella che sembra una battaglia persa in realtà è una vittoria. Non si è caduti nella trappola finiana, non si è accelerato un processo inevitabile di caduta di questo governo per cui non si ancora pronti, si è lasciato passare una porcata talmente grande che anche il più stupido berlusconiano inteso come popolino adorante, avverte come una ingiustizia e ne va quindi a minare la fiducia, da usare a futura memoria. Si lascia inoltre al governo la briga di muoversi in un contesto di crisi dove si hanno pochi margini di manovra per uscirne bene, a meno di attuare misure largamente impopolari come più tasse ai più ricchi e più tagli dovunque come sarebbe costretto a fare il Pd in caso di subentro al governo, col rischio di un nuovo ritorno di Berlusconi non sconfitto in maniera totale.
Quindi, sarebbe stata vera vittoria quella di ieri? E' evidente che no, non lo sarebbe stata, per cui perchè stupirsi?
E' la politica, bellezza.