sabato 12 dicembre 2009

Signor censore

Lo scontro fra Berlusconi e tutto quanto gli è avverso, ve ne sarete accorti, si è inasprito oltre misura e ormai pure le mezze tacche in ambiente Pdl si sono mobilitati a difesa del loro caudillo, pensando di ricevere la gratitudine del capo immagino, o forse solo perchè leccaculi si nasce e ogni tot bisogna dimostrarlo, magari attaccando l'arte che, si sà, ha il brutto vizio di ritenersi libera di esprimersi.
Succede qua a Torino che ogni anno a novembre in contemporanea con l'evento Artissima, destinata ai "grandi", si svolga l'evento Paratissima, aperto praticamente a chiunque ne faccia richiesta e voglia presentare le proprie opere. Paratissima si svolge in vari punti della città e tra le location c'era anche, messa a disposizione dall' azienda trasporti torinese Gtt, la fermata della metro alla stazione di Porta Nuova, dove l'artista Paolo Jins Gillone ha proposto un murale fatto di concetti, 160 parole collegate tra loro per associazioni d'idee, prese da quello che ogni giorno i media trasmettono. L'opera è poi rimasta come decorazione della fermata, come capita in tantissime città. Niente di grave penserete, non fosse che il bravo Jins ha inserito anche il concetto "Berluska" e da qui l'alzata del consigliere comunale pidiellino, con un ritardo di un mese dalla presentazione dell'opera (quando si dice la prontezza di riflessi!) e conseguente rimozione della stessa.
Al fondo dell'articolo apparso sulla Stampa un immigrato romeno dice la sua:
«Perché cancellarlo? - domanda Dumitru Salapa, romeno di 45 anni - È democrazia. Da noi era comunismo che diceva: “Zitto tu, questo non lo puoi scrivere”. La democrazia è poter esprimere tutto».
Non sempre Dumitru, non sempre.

1 commento:

Leandro Giovannini ha detto...

Il vero comunista alla ceausescu è proprio il berluska.