giovedì 11 febbraio 2010

Una buona notizia, finalmente.

A volte qualche buona notizia arriva a dire che le iniziative popolari possono ancora riuscire nell'intento di mettere un argine alla deriva di questo assurdo Paese.
La delibera di iniziativa popolare per impegnare la città a mantenere pubblici gli impianti e la gestione del servizio idrico è stata approvata l'altro giorno in Consiglio Comunale, portando alla modifica dello Statuto della Città di Torino (qui e qui). La notizia è stata rilanciata dal Blog di Beppe Grillo e da pochi altri organi di informazione. Sui grandi quotidiani non si trova neanche un rigo (almeno sulla rete, sul cartaceo non so).
Per una volta una firma messa e il freddo preso a manifestare è servito a qualcosa. Meno male.

6 commenti:

Alessandro Tauro ha detto...

E' una grandiosa notizia. Nelle ultime settimane sono stati numerosissimi gli enti locali (comuni, province e regioni) impegnate a tutelare con appositi provvedimenti legislativi locali il mantenimento pubblico dell'acqua.

Ovviamente tutte relegate, purtroppo, nell'ambito delle cronache locali, dei blog e di pochissimi siti d'informazione in rete.

E' sufficiente guardare i documenti della commissione d'indagine sul sistema idrico nazionale (depositati nel 2008 presso la Camera dei Deputati) per avere la certezza del miglior funzionamento del servizio pubblico su quello privato.
Anche di questo, ovviamente, non è dato parlare più di tanto.

Rouge ha detto...

@ Alessandro: i promotori dell'iniziativa hanno fatto un ottimo lavoro, raccogliendo firme (12.000), informando, manifestando e monitorando la situazione. Sono cose che fanno piacere.

Gap ha detto...

Mi auguro che i nostri comitati riescano a fare altrettanto. Per il momento complimenti a voi sperando che altri comuni seguano l'esempio.

Marte ha detto...

@Seguendo l'ultima puntata di Presa diretta ho scoperto che il comune di Milano aveva già predisposto una direttiva per tutelare i propri acquedotti. Ma sempre a Presa diretta ho scoperto che il nuovo decreto impone cmq e sempre anche ai comuni che gestiscono ottimamente il loro patrimonio idrico di mettere a gara gli acquedotti. Dicono, che se il comune è così virtuoso nella gestione, può partecipare alla gara e vincerla.

Argh!!!!

Anonimo ha detto...

Pensate a noi poveri della sx orfana che oltrettutto abitano nel profondo nord est!!!! Lo dico sempre che sono nata nel posto sbagliato, il brutto è che non riesco ad andarmeneeeeeeeeeeee

il Russo ha detto...

Era ora...