 
 martedì 30 marzo 2010
Lo stratega
 
 Niente di nuovo (sul fronte occidentale)
 La vittoria di Cota in Piemonte per una manciata di voti in più, grazie sicuramente a quelli di sinistra confluiti nella lista grillina del Movimento a Cinque Stelle, è stata salutata in diretta Raiuno dai leghisti in festa al grido di "Chi non salta comunista è!".
La vittoria di Cota in Piemonte per una manciata di voti in più, grazie sicuramente a quelli di sinistra confluiti nella lista grillina del Movimento a Cinque Stelle, è stata salutata in diretta Raiuno dai leghisti in festa al grido di "Chi non salta comunista è!".giovedì 18 marzo 2010
One hour, fifty minutes, thirty seconds in the life of....
 Quando varco la porta dell'agenzia l'odore che mi arriva è di cattivo disinfettante, troppo pungente, devono aver appena lavato. Due teste di ragazzette sporgono solo un poco dall'alto bancone, mi guardano appena, salutano, forse, non mi pare, ormai non ci faccio più caso, in genere i miei buongiorno rimangono soli come mosche d'inverno, scacciati via quasi allo stesso modo.
Quando varco la porta dell'agenzia l'odore che mi arriva è di cattivo disinfettante, troppo pungente, devono aver appena lavato. Due teste di ragazzette sporgono solo un poco dall'alto bancone, mi guardano appena, salutano, forse, non mi pare, ormai non ci faccio più caso, in genere i miei buongiorno rimangono soli come mosche d'inverno, scacciati via quasi allo stesso modo.lunedì 15 marzo 2010
Così va il mondo
 Il conto della crisi: 200mila senza lavoro in Lombardia
Il conto della crisi: 200mila senza lavoro in LombardiaRicchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri dunque, ma per fortuna arriva Francesco Forte dalle pagine del Giornale a indicare la strada nel suo articolo Il Lavoro c'è, ma nessuno lo vuole: 
"I giovani sbagliano a non orientarsi al lavoro nelle arti e mestieri. Esso consente interessanti occupazioni e chi lo fa prima come apprendista, poi come lavoratore dipendente, può diventare poi un imprenditore in proprio. E sbagliano i genitori a non indirizzare i figli in questa direzione, che non esclude affatto di studiare anche nelle medie superiori e, magari, all’Università se si desidera passare dall’impresa artigiana all’impresa specializzata di maggiori dimensioni. Ma è una intera cultura che va cambiata".
In effetti è una "interessante occupazione" starsene otto ore su tre turni a sfornare da una macchina utensile particolari sempre uguali ora dopo ora, turno dopo turno, settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno, senza neanche avere la soddisfazione di sapere che fine faccia quel particolare che si lavora. Davvero molto interessante, come pure "diventare un imprenditore in proprio", mettersi volontariamente all'ultimo posto della catena, indebitarsi per la vita, chiudere al primo accenno di crisi. Molto, molto interessante. Ho come l'impressione però che difficilmente un onorevole, o un giornalista, o un avvocato, o un imprenditore possa arrivare a consigliare al proprio figlio di entrare in una boita a sedici anni per imparare il nobile mestiere del tubista, o mandarlo a studiare in un Istituto Professionale per dargli la possibilità di accedere alla esaltante carriera di fresatore. Al limite, come fece Pier Luigi Celli, è questo il consiglio che gli possono dare, tocca dunque a chi già è tubista o fresatore spronare i propri figli a ricalcare le orme paterne, perchè i ricchi restino ricchi e i poveri restino poveri, perchè così va il mondo, e chissà cosa si erano messi in testa tutti quegli operaiacci che a furia di sacrifici erano riusciti a far studiare i propri figli, nella speranza che almeno a loro venisse evitata l'esperienza di quaranta anni di fabbrica o di rischi sui cantieri. E pure loro, quei figli di operai, pensa che idea balzana che avevano in testa, a pensare di non dover fare la vita dei propri genitori! Vai a sapere cosa passa per la testa a certa gente!
mercoledì 10 marzo 2010
Pulpiti
 Da Repubblica:
Da Repubblica:Roma, distributori di condom al liceo.
L'ok dei professori, il no del Vaticano che esprime "Viva preoccupazione per la banalizzazione del sesso!"
Certo il sesso è molto meno banale se fatto così!
Passerà
 Le mie giornate sono accompagnate da un pensiero, che non è solo un pensiero, è qualcosa di più, un sentimento forse. Una parola sola, che comprende una considerevole gamma di significati e racchiude in sé una enormità di impressioni, alcune già vissute, altre solo sfiorate, altre ancora novità assolute da catalogare e riporre al posto giusto. Passerà. E' la parola che mi riporta alle pagine su cui riverso gli scampoli di vite non mie che immagino e metto nero su bianco, quando altri pensieri, come troll fastidiosi, insinuano dubbi su capacità e fortuna e lasciano segni da ricucire in fretta. Che mi spinge a insistere su percorsi a me sconosciuti in gran parte, su cui mi muovo a fatica ma che percorro ugualmente, perchè voglio cercare di imparare a superare i miei limiti. Non ho molte scelte, le occasioni sono limitate, gli handicap si accumulano con il tempo che passa, la possibilità di perdersi è grande tanto quanto la paura. A volte è semplice ritrovarsi, altre volte ho bisogno di quella parola, per ritrovare quadratura e volontà, per riprendere a camminare, sempre ricordandomi che anche questa fase passerà come la nevicata di oggi, inusuale per la stagione eppure già vista in anni lontani. Può accadere, è già successo, è solo vita, niente di più, un' azione che ne genera un'altra e poi un'altra e poi un'altra ancora, all'infinito.
Le mie giornate sono accompagnate da un pensiero, che non è solo un pensiero, è qualcosa di più, un sentimento forse. Una parola sola, che comprende una considerevole gamma di significati e racchiude in sé una enormità di impressioni, alcune già vissute, altre solo sfiorate, altre ancora novità assolute da catalogare e riporre al posto giusto. Passerà. E' la parola che mi riporta alle pagine su cui riverso gli scampoli di vite non mie che immagino e metto nero su bianco, quando altri pensieri, come troll fastidiosi, insinuano dubbi su capacità e fortuna e lasciano segni da ricucire in fretta. Che mi spinge a insistere su percorsi a me sconosciuti in gran parte, su cui mi muovo a fatica ma che percorro ugualmente, perchè voglio cercare di imparare a superare i miei limiti. Non ho molte scelte, le occasioni sono limitate, gli handicap si accumulano con il tempo che passa, la possibilità di perdersi è grande tanto quanto la paura. A volte è semplice ritrovarsi, altre volte ho bisogno di quella parola, per ritrovare quadratura e volontà, per riprendere a camminare, sempre ricordandomi che anche questa fase passerà come la nevicata di oggi, inusuale per la stagione eppure già vista in anni lontani. Può accadere, è già successo, è solo vita, niente di più, un' azione che ne genera un'altra e poi un'altra e poi un'altra ancora, all'infinito. lunedì 8 marzo 2010
A volte non capisco
 Nei post precedenti ho detto come in seguito al pasticcio delle liste elettorali non presentate o non conformi agire per decreto sarebbe stato un atto grave in quanto diventava un chiaro abuso di potere (chi non li ha letti sono qui e qui). Non è molto democratico da parte di chi ha il potere usarlo per sistemarsi le proprie cose, quindi inutile parlare di democrazia, che poi tra l'altro, si fosse atteso l'esito dei ricorsi presentati, probabilmente si sarebbe evitata una figuraccia nei confronti dei propri sostenitori e del Paese intero.
Nei post precedenti ho detto come in seguito al pasticcio delle liste elettorali non presentate o non conformi agire per decreto sarebbe stato un atto grave in quanto diventava un chiaro abuso di potere (chi non li ha letti sono qui e qui). Non è molto democratico da parte di chi ha il potere usarlo per sistemarsi le proprie cose, quindi inutile parlare di democrazia, che poi tra l'altro, si fosse atteso l'esito dei ricorsi presentati, probabilmente si sarebbe evitata una figuraccia nei confronti dei propri sostenitori e del Paese intero. sabato 6 marzo 2010
PIPPO!!!!!!!
 
 giovedì 4 marzo 2010
Seduto, sulla sponda di un fiume.....
 Starsene sulla riva di un fiume a guardare cosa scorre a valle può essere divertente a volte. A parte il torbido dei liquami e di altre schifezze che vi si sversano (che saranno sempre di più con la modifica apportata dal Ddl 152/06 che mantiene sanzioni penali solo per i casi più gravi e per tutto il resto basta una bella multa, sempre che si venga beccati) si vedono passare tanti cocci di questa italietta allo sfascio.
Starsene sulla riva di un fiume a guardare cosa scorre a valle può essere divertente a volte. A parte il torbido dei liquami e di altre schifezze che vi si sversano (che saranno sempre di più con la modifica apportata dal Ddl 152/06 che mantiene sanzioni penali solo per i casi più gravi e per tutto il resto basta una bella multa, sempre che si venga beccati) si vedono passare tanti cocci di questa italietta allo sfascio.martedì 2 marzo 2010
La chiameremo Pippo
 Io la burocrazia la odio, l'ho già detto, e la odio perchè in quanto cittadino di un Paese che si definisce democratico la subisco, limitandomi in quella che ritengo una mia libertà di fare quello che voglio quando lo voglio. Ma siamo in democrazia, lasciamo stare che bisognerebbe più realisticamente parlare di dittatura democratica, e prendiamo per buono che ci siamo in una democrazia, ebbene questa ha delle norme e delle regole che in teoria debbono perseguire un fine collettivo in maniera imparziale e impersonale. L'impianto democratico non può dunque fare a meno di una certa dose di burocrazia, anzi questa è essenziale per il normale funzionamento delle istituzioni, per cui io, pur odiandola, non mi lamento se pagando una multa in ritardo sulla scadenza sono costretto a pagare anche la mora conseguente al ritardo stesso. Nel caso della multa una serie di regole ne determina la tempistica, queste regole sono segnalate al cittadino ma anche non lo fossero mi pare che la Legge non ammetta ignoranza (sempre se è ancora così, che qua le cose cambiano talmente in fretta), per cui se la pago in ritardo conosco le conseguenze e devo volente o nolente accettarle.
Io la burocrazia la odio, l'ho già detto, e la odio perchè in quanto cittadino di un Paese che si definisce democratico la subisco, limitandomi in quella che ritengo una mia libertà di fare quello che voglio quando lo voglio. Ma siamo in democrazia, lasciamo stare che bisognerebbe più realisticamente parlare di dittatura democratica, e prendiamo per buono che ci siamo in una democrazia, ebbene questa ha delle norme e delle regole che in teoria debbono perseguire un fine collettivo in maniera imparziale e impersonale. L'impianto democratico non può dunque fare a meno di una certa dose di burocrazia, anzi questa è essenziale per il normale funzionamento delle istituzioni, per cui io, pur odiandola, non mi lamento se pagando una multa in ritardo sulla scadenza sono costretto a pagare anche la mora conseguente al ritardo stesso. Nel caso della multa una serie di regole ne determina la tempistica, queste regole sono segnalate al cittadino ma anche non lo fossero mi pare che la Legge non ammetta ignoranza (sempre se è ancora così, che qua le cose cambiano talmente in fretta), per cui se la pago in ritardo conosco le conseguenze e devo volente o nolente accettarle. 
 
