Poco tempo, sono affaccendato in altro, un altro ancora incerto e confuso, tenuto in stand-by in attesa di capirci meglio e prendere una decisione definitiva. Questo spazio a volte risente del mio vissuto incostante, vive e si popola di parole a seconda del mio umore e del mio tempo e invidio a volte altri spazi, costanti, metodici, puntuali nel pubbicare post articoli opinioni, opinioni che però poi, dopo un po' che li frequento, mi appaiono anno dopo anno sempre uguali a se stesse e dunque anche chi pubblica costantemente metodicamente puntualmente mi appare sempre uguale a se stesso. E noto differenze, tra la mia incostanza sempre presente e quella altrui sempre apparentemente assente, che portano a domande a cui rispondo in modo diverso a seconda dell'umore e del mio tempo. Certo è già importante porsele le domande, e penso a volte che il costante metodico puntuale questo non lo permetta, se lo fa è solo per trovare conferma di ciò che si pensa da sempre, e solo i cambiamenti aprono veri spazi di discussione di sè. Io ne ho troppi, altri ne hanno pochi, alla fine è tutto in media, se ci pensi.
9 commenti:
a volte si parte da uno schizzo, poi lo si trasforma e infine lo si trasferisce. A volte ci si ferma allo schizzo, altre si arriva fino alla fine. Non tutto viene trasformato del tanto che ci colpisce. Forse, il come importa poco. E anche il quando.
@ Marte: vero, ma quand'è che torni?
Rouge, qui da te torno sempre, e leggo sempre. Nella tua incostanza sei tra le mie letture più apprezzate.
Questa è la forma di"presenza" che posso garantire: Quella che nasce da uno stimolo
Beh, ma almeno concederai che si può cambiare anche non troppo di frequente, no? Io ho cambiato molte idee nella mia vita, e forse a qualche lettore apparirò inamovibile, ma non è affatto vero. Alle mie idee sono effettivamente affezionato, ma non mi pare ci sia niente di male in questo. E' inevitabile che se ci sei pervenuto con difficoltà, poi non è che cambi idea così facilmente :)
Fortunatamente penso, spero, di non rientrare nella categoria che descrivi. Ti posso dire, nel mio piccolo, che i post "politici" sono quelli più letti, gli altri hanno solo pochi affezionati lettori. Forse si cerca nei blog quelle sicurezze, quella certezza di idee che non si trovano altrove, nei posti deputati.
Non lo so, personalmente non ho mai fatto un bilancio di questi quasi tre anni da blogger:a volte spero di essere cambiato (in meglio), a volte temo di esserlo in peggio.
Questo è comunque uno degli spazi che da più tempo interagisce con il mio, abbiamo resistito a tanti cambiamenti personali, alla mancanza d'ispirazione, all'essere venuto a noia il tenerlo vivo ma siamo ancora qui.
Una costanza premiata dal fatto che certe piccole sicurezze magari cambiano sfumature, ma non tradiscono...
@ Vincenzo: le idee di fondo, sono d'accordo con te, non cambiano quasi mai. Più che altro mi riferivo al fatto che nei costanti metodici puntuali trovo non cambino mai neanche le sfumature, cosa che me li fa ritenere sempre uguali a se stessi, come se non avessero mai giornate storte o, peggio, dubbi su nulla, cosa che a me invece capita più sovente forse.
Ma in fondo non lo so. Era un pensiero sparso, nient'altro.
@ Gap: ho detto che la categoria dei c.m.p. a volte la invidio. Non c'era connotazione negativa, era solo notare una cosa.
@ Russo: come dice il grande vecchio (Gap) si ricerca nei blog sicurezze e certezze, ma personalmente ricerco anche dubbi e percorsi. In alcuni li trovo (voi tutti siete tra questi), in altri decisamente no. E' che trovo molto più interessanti i dubbi che le certezze, alla fine.
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