lunedì 4 luglio 2011

Quella strana sensazione di déjà-vu

Non ero in Val di Susa ieri, però penso che ritenere eroi chi protestava pacificamente, ma forse anche chi lo faceva in maniera meno pacifica, sia sempre meglio che ritenere eroe uno stalliere mafioso. Penso che parlare di guerra civile, come ha fatto il comico genovese ieri riferendosi alla frattura che pare esserci fra il mondo politico e il resto della società, sia una enorme puttanata: il malcontento cresce, ma non per i motivi che uno si aspetterebbe. Penso che se i politici sono lontani dalla gente comune, certi santoni telematici lo siano altrettanto se non di più. Penso che la storia si ripete, sempre, e che non si impara mai un cazzo da essa: un nome e una data, Genova 2001. Penso che la protesta sia sacrosanta, che chi governa dovrebbe tenerne conto, che ascoltare la gente in certi casi sia doveroso. Penso che il potere non lo si abbatta a pietrate, che tirare sassi non serve a una mazza, fare di peggio ancor meno. Penso sia dovere di chi guida un movimento tenere conto delle conseguenze delle parole, e che sia dovere di chi comanda tenere conto delle conseguenze delle azioni. Penso anche viceversa. Penso che il comico genovese politicamente sia un imbecille, se non ha considerato la possibile strumentalizzazione delle sue frasi, che sia di peggio se invece lo ha fatto. Penso che inneggiare alle forze dell'ordine oggi per poi tirargli merda addosso domani sia quantomeno schizofrenico. Penso che mi piacerebbe se le cose si risolvessero in una maniera diversa per una volta. Penso che in "padroni a casa nostra" ci sia da sostituire la pi con una elle. Penso che essere eroi per un giorno sia il sogno incoffessato di chiunque, ma penso anche che serva quanto il tirare sassi (vedi sopra). Penso che certe partite si possono anche vincere organizzando cortei, ma penso che organizzare cortei in queste condizioni sia una mossa inutile e controproducente. Penso che non ero in Val di Susa ieri, e dunque per questo dovrei tacere, perchè probabilmente non posso capire.

14 commenti:

Ernest ha detto...

ho ancora in mente le immagini della mia città che brucia, l'odore e gli urli e questo non va bene, non si deve ripetere e non deve accadere.

Rouge ha detto...

Qui una Diaz è difficile che si verifichi. Il resto, lo smembramento del movimento, è probabile, se non si attuano altri tipi di lotta.

Minerva ha detto...

E' strano perché da una parte siamo assuefatti all'impotenza, dall'altra ho come la sensazione che siamo sempre meno malleabili dalla 'propaganda'.
Concordo con ciò che hai scritto da un'altra parte - che la sinistra non sta più in Parlamento - così come non vi stanno più molti elementi quali la riflessività, il buonsenso, l'onestà. Ma questi elementi li vedo andare e venire nella cultura della cosiddetta 'società civile' e non ho alcun dato, a livello quantitativo, per valutare se essere ottimista o meno, e di quanta 'energia', quante 'risorse' parliamo, perché il modello perverso cui siamo stati sottoposti negli ultimi 20 anni davvero ci è 'entrato dentro'. Ed è un modello di (non) vita, di (non) cultura, di dis(valori) dai quali non so bene né in quanti siamo immuni, né come liberare chi ne è stato 'infettato'. Ma ho idea che sia importante capirlo e farlo proprio in relazione alla politica dal basso, pur se non so come. Un abbraccio a entrambi.

Rouge ha detto...

@ Minerva: credo che l'assuefazione all'impotenza stia venendo meno, proprio perchè si è meno malleabili alla propaganda, o meglio la si riconosce per quello che è.
Credo anche che siano in tanti a non condividere il modello culturale (!?) dell'ultimo ventennio, ma ancora troppo pochi quelli che sanno dire no, smettendo di adeguarsi: ci si arriverà, per gradi (per liberare chi ne è "infetto" purtroppo non c'è soluzione: devono arrivarci da soli, ma l'importante è che qualcuno gli dica a cosa).

il Russo ha detto...

Penso che mai come stavolta ero dalla parte di tutti i manifestanti, tutti.

Rouge ha detto...

@ Russo: non è questione di distinguere tra buoni e cattivi. E' questione di come portare avanti una lotta mantenendosi dalla parte della ragione.
Comunque non ero lì, per cui penso valga l'ultima frase del mio post.

Unknown ha detto...

è vero che bisognerebbe essere lì. Ma tutto sommato è riduttivo porla solo a livello locale. Se la TAV non s'ha da fare è perchè, eventualmente, è una cosa inutile (io penso che sia tale), non perchè gli abitanti del luogo si ribellano. In ogni caso si, la "parzialità" è sempre il difetto dello schierarsi, ma p tutto sommato umano, quando non si trasforma in violenza.
Che purtroppo, in questo come altri casi, è bipartisan.

Rouge ha detto...

Mi verrebbe da dire che ci sono violenze giustificate, ma lascerei parlare la pancia e in faccende politiche, che soprattutto di questo si tratta, non va mai bene. E' difficile da conciliare, no tav ma anche no pietre-in-faccia-al-celerino, però credo sarebbe la strada migliore per non mandare tutto in vacca.

Baol ha detto...

Penso che invece tu abbia fatto bene a non tacere; penso (ma è il mio punto di vista) che tu abbia ragione nelle cose che dici e le sottoscrivo; penso che, non avendo detto mai che lo stalliere mafioso fosse un eroe IO possa permettermi di dire che eroi sono soltanto i manifestanti pacifici; penso che ogni volta che sento la parola eroe mi viene in mente la bellissima frase di Pirandello che dice "E' più facile essere eroe che galantuomo perchè eroe lo devi essere un giorno solo, galantuomo tutta la vita"; penso che per quello che hai scritto io ti aBBraCCereBBe...se non fossi juventino ;P

ciao Rouge

Rouge ha detto...

@ Baol: guarda, tengo anche all'Avellino. Mi salva? :)

Baol ha detto...

Vabbè, l'Avellino sì, quello va bene

Hassan Bogdan Pautàs ha detto...

Io credo che tu faccia bene a parlarne: "Penso che il potere non lo si abbatta a pietrate, che tirare sassi non serve a una mazza, fare di peggio ancor meno".

Sono parole sacrosante, @Rouge. E io spero che oggi non accada di peggio. E' triste vedere come questo movimento si stia trasformando nell'ombra di se stesso.

mario ha detto...

Lo leggo solo ora e condivido solo l'ultima parte. Quello che mi fa sorridere sempre in questi benevoli "sproloqui" (senza offesa) è il fatto che magari un tempo a luci spente e non avendo un cazzo da fare "forse" scrivete nelle vostre bacheche virtuali "un sasso che vola è un atto delinquenziale, una pioggia di sassi un atto politico". Dopodiché tutti a nanna contenti.
Io penso molto semplicemente che la politica è conflitto, e questo capita che prenda quelle scorciatoie. I risultati si vedranno e non serve a nulla un discorso fatto osservando dalla terrazza. Per il resto osservo oggi 25 agosto quello che accade da mesi in Cile (ed è un esempio), beh penso che ci sia una certa differenza con quanto scrivi. O no?

Rouge ha detto...

@ Mario: tu pensi che prendersi a capate con i celerini sia un buon modo per fare politica, io no. La differenza è tutta qua. Ma come ho scritto non posso capire.