giovedì 7 luglio 2011

Traffico italiano

Tempo d'estate, tempo di Traffic qua a Torino, quest'anno in una edizione particolare, tutta italiana, complice i festeggiamenti per i 150 anni dell' italietta che sotto la Mole proseguono ininterrotte da marzo e che vede ogni cacchio di fine settimana il centro invaso da manifestazioni e raduni d'ogni genere. Li abbiamo visti radunarsi tutti: alpini, ciclisti, vespisti, cioccolatai, mtvisti, carabinieri, bersaglieri, fra un po' i pompieri, i finanzieri non so, tanto che all'inizio uno diceva beh, fico tutta 'sta gente, che è diventato più avanti però, tutta sta gente, e infine un sacrosanto che palle, tutta sta gente!
Ma si diceva del Traffic edizione speciale tutta italiana, che a guardare il programma di chi ci sarà, tra cantanti e artisti vari, viene da chiedersi se lo sponsor principale della manifestazione sia per caso il Museo Egizio, data la quantità di mummie riesumate per l'occasione: Francesco De Gregori, Edoardo Bennato, Pfm, Area, Eugenio Finardi (sembra la riedizione del Parco Lambro anni '70!). C'è da dire in verità che pure gli altri anni in quanto a mummie non si scherzava mica: di qua son passati nel tempo Lou Reed, Iggy Pop, Sex Pistols, Patti Smith che proprio giovincelli non sono, unica differenza è che a questo giro gli italiani li si è radunati tutti quanti in una sola edizione.
Oh, non mi fraintendete, sto scherzando, l'archeologia musicale a me piace (daglie! No dai, la smetto), per cui penso proprio che andrò a sentirli (soprattutto gli Area, pure se -mannaggia- Demetrio manca, eccome se manca), e sono pure certo che quando salirà sul palco Vasco Brondi mi lamenterò perchè è troppo giovane e una volta sì che la musica era una roba seria, e vuoi mettere anche solo come nome Le Luci della Centrale Elettrica con, che ne sò, gli Arti e Mestieri, e poi alla fine sti ggiovani che fanno mai, pigliano, copiano, ricopiano, che ormai han già suonato tutto quello che c'era da suonare, e non ci fosse il campionatore, che una volta si faceva tutto in analogico, mica come oggi che qualsiasi pirla a casa col pc, senza manco saper suonare, così a orecchio.........

mercoledì 6 luglio 2011

Di fuffa, atto terzo

C'è questa mania nel calcio italiano, da un po' di anni a questa parte, di parlare delle squadre per prefissi telefonici: quattroquattrodue, quattrotretre, quattroduetreuno per chi chiama da fuori Roma e via numerando, senza star tanto a pensare al fatto che se putacaso un esterno arretra di due metri il modulo è bello e cambiato, ma tant'è, son le mode del momento e fa tanto fico fra i caressa ai microfoni dare i numeri in corsa ("ora il quattrounoduetre è diventato un trequattrotre, anzi no, quasi un tredueduedueuno": macheccazzo!), che tanto c'è qualcuno che va a controllare?
Succede che in quel di Torino, sponda bianconera, ti arriva ad allenare la squadra un suo ex giocatore che ha come credo tattico il quattroduequattro (!?) che a me che vorrei tanto il ritorno del libero e della mezzala e del terzino fa drizzare i capelli, e succede che, visto che a centrocampo ci sono solo due posti disponibili e uno è del neo acquisto Pirlo e l'altro sarà necessariamente di qualche povero cristo che dovrà correre per tre, va da sé che uno come Marchisio, nazionale, giovane, di belle speranze, spostato da chiunque lo ha allenato un po' qua e un po' là per via che sa fare un po' tutto (magari non bene tutto, ma un po' tutto), tra l'altro uno dei pochi ad essersi salvato nel marasma delle ultime due stagioni, ecco uno come Marchisio è destinato a far panchina, se non ad essere addirittura ceduto, così, tanto per rinforzare qualcun'altro.
A me sembra che partiamo male. Innanzitutto perché a me la storia che è il modulo che vince non mi ha mai convinto: puoi averci il modulo migliore dell'universo ma se ad applicartelo in campo hai Sissoko e Martinez il massimo che puoi pretendere è vincere il torneo aziendale Fiat. In secondo luogo perchè un tecnico bravo lo vedi da quello che sa tirarti fuori dal gruppo che ha a disposizione: in poche parole prima i giocatori, buoni, poi il modulo. Per cui se io fossi Conte uno come Marchisio me lo terrei stretto, e magari cercherei il modo di sfruttarne le doti, anche a costo di rivedere le mie idee tattiche. Vabbeh, staremo a vedere.

lunedì 4 luglio 2011

Quella strana sensazione di déjà-vu

Non ero in Val di Susa ieri, però penso che ritenere eroi chi protestava pacificamente, ma forse anche chi lo faceva in maniera meno pacifica, sia sempre meglio che ritenere eroe uno stalliere mafioso. Penso che parlare di guerra civile, come ha fatto il comico genovese ieri riferendosi alla frattura che pare esserci fra il mondo politico e il resto della società, sia una enorme puttanata: il malcontento cresce, ma non per i motivi che uno si aspetterebbe. Penso che se i politici sono lontani dalla gente comune, certi santoni telematici lo siano altrettanto se non di più. Penso che la storia si ripete, sempre, e che non si impara mai un cazzo da essa: un nome e una data, Genova 2001. Penso che la protesta sia sacrosanta, che chi governa dovrebbe tenerne conto, che ascoltare la gente in certi casi sia doveroso. Penso che il potere non lo si abbatta a pietrate, che tirare sassi non serve a una mazza, fare di peggio ancor meno. Penso sia dovere di chi guida un movimento tenere conto delle conseguenze delle parole, e che sia dovere di chi comanda tenere conto delle conseguenze delle azioni. Penso anche viceversa. Penso che il comico genovese politicamente sia un imbecille, se non ha considerato la possibile strumentalizzazione delle sue frasi, che sia di peggio se invece lo ha fatto. Penso che inneggiare alle forze dell'ordine oggi per poi tirargli merda addosso domani sia quantomeno schizofrenico. Penso che mi piacerebbe se le cose si risolvessero in una maniera diversa per una volta. Penso che in "padroni a casa nostra" ci sia da sostituire la pi con una elle. Penso che essere eroi per un giorno sia il sogno incoffessato di chiunque, ma penso anche che serva quanto il tirare sassi (vedi sopra). Penso che certe partite si possono anche vincere organizzando cortei, ma penso che organizzare cortei in queste condizioni sia una mossa inutile e controproducente. Penso che non ero in Val di Susa ieri, e dunque per questo dovrei tacere, perchè probabilmente non posso capire.

David Bowie - Heroes

venerdì 1 luglio 2011

Signora censura

Ecco, la cosa che meno mi piace di questa faccenda dell'Agcom, che il prossimo 6 luglio farà passare una delibera per la quale, senza l'intervento di un giudice, si arrogherà il diritto di oscurare siti stranieri e nazionali colpevoli di violazione del diritto d'autore, è che la suddetta Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni, lungi dall'essere un organismo indipendente, è di fatto un organismo politico. Poi che il copyright in rete debba essere in qualche maniera garantito, perchè il lavoro di ognuno è sacrosanto e deve essere tutelato, è un altro paio di maniche. Penso quindi che questa sia materia legislativa, per cui dovrebbe essere il Parlamento a dirimere la questione, ma si sà, c'hanno altri pensieri per la testa.

Su Agorà Digitale i link con le iniziative e le proposte dei cittadini. La raccolta firme sul sito di Avaaz.
Chi vorrà potrà partecipare a La Notte della Rete martedì 5 luglio dalle 17.30 alle 21.00.
Ne hanno già parlato, tra gli altri,
Metilparaben, Piovono Rane, Blog di Di Pietro.


Passate parola.

Edoardo Bennato - Signor censore