sabato 10 ottobre 2009

Quando Marx bussa alle porte

In questo megapaesone che è Torino il campanello di casa non suona mai inaspettato, quando lo fa è perchè sai già che suonerà. Qui non è come al paesello di mille anime da cui manchi da troppi anni, e nemmeno come il paese di diecimila persone dove hai trascorso gran parte dell'esistenza. In quei posti può anche succedere che un amico inaspettato passando sotto casa tua ti faccia uno squillo per fare due ciance, solo, e per scroccarti un caffè. Qui no, nel paesone di un milione di abitanti nessun campanello suona mai per caso. Quando lo fa ti stupisci e associ il suono inaspettato a una invariabile scocciatura da scrollarsi al più presto. Può essere magari un vicino che conosci solo di vista, che saluti educatamente quando lo incroci sulle scale, ma di cui fatichi a ricordare il nome e il piano in cui abita, ma è raro che un vicino suoni alla tua porta, più probabile che sia, dato che è sabato e oltre alla mia porta ha suonato pure a quella a fianco, il testimone di Geova vestito come in un film americano anni '70, camicia bianca con maniche arrotolate e cravatta scura, occhiali spessi e aria da avvocato di quarta serie, oppure il ragazzotto impettito che tiene all'igiene del tuo appartamento e vuole a tutti i costi rifilarti un aspirapolvere affinchè tu riesca a tenere tutto bello igienizzato lo spazio in cui vivi.
E' chiedendomi chi dei due devo mandare a cagare che mi appresto ad aprire la porta, quando da fuori mi arriva il suono di parole che dicono "lotta comunista signora, il giornale di lotta comunista", indirizzato alla mia vicina ultraottantenne che a quanto pare è più svelta di me in faccende di porte e di campanelli. Ovviamente la vicina lancia dalla porta chiusa un educato "no, grazie", probabilmente accompagnato da un segno della croce (ma questa è una mia supposizione), nel frattempo io ho aperto non credendo alle mie orecchie: "ma allora ci siete ancora" dico mentre l'uomo dall'aria brizzolata mi allunga una copia del loro giornale e si affretta a chiamarmi "compagno" : "certo che sì, siamo ancora qua. Se puoi fare una offerta per la causa....".
Prendo il giornale e lascio l'obolo, ancora incredulo e gli chiedo a quale gruppo appartengono. Nella risposta, generica e affrettata, come di un venditore che trova un raro cliente e deve affrettarsi a portarlo dalla sua, sento parole come "borghesia", "classe operaia", "lotta di classe".
Incredibile. Un balzo indietro di venti anni almeno, e tra l'altro credo che l'uomo brizzolato venti anni fa facesse la stessa cosa, distribuire volantini, fuori dalla facoltà di lettere a Palazzo Nuovo.
E penso, poi, a come mi suonano strane quelle parole oggi, dove tutto è confuso e fatichi a distinguere nella massa dove sono le classi che dovrebbero fare la lotta, e pure dove sono le classi a cui fare la lotta. Una ricetta vecchia per un problema sempre attuale, o invece i problemi oggi sono nuovi e diversi e attaccarsi a Marx e Lenin è un po' come curare ancora con i salassi? E quella mia voglia di nuovo, di diverso, che non rinneghi nulla ma che guardi oltre?
Va beh, non ho voglia di rispondermi. Per il momento mi godo il suono di quelle parole pronunciate per strada e casa per casa, come una volta.

7 commenti:

il Russo ha detto...

Guarda, ogni volta che suonano da me prendo automaticamente le mie 5 euro per l'offerta al giornale senza dire nè bi nè bah, la solidarietà é massima e incondizionata!

Harmonica ha detto...

Da me non passano, ma vanno a casa di mia suocera, che prima di andare a messa, prende il giornale e fà l'offerta. Quando si dice "cattocomunismo"..

Rouge ha detto...

@ Russo: è esattamente come è andata.

Gap ha detto...

A casa non passa più nessuno, nemmeno i testimoni di genoVa. Mi devo preoccupare?

Rouge ha detto...

@ Harmonica: ginnica tua suocera!

@ Gap: forse ti conoscono dal tuo sito. Visto come sei incazzoso ultimamente avranno pensato meglio evitare :)

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Passano anche da me, e le cinque euro sono sempre pronte.
Sono passati il mese scorso.
Una boccata di ossigeno.

SCHIAVI O LIBERI ha detto...
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