
Bah. Sciocchezze natalizie, in fondo.
Avrei voluto fare un post contro la retorica del Natale e invece mi ritrovo a farne uno che esalta questa retorica, ma è piacevole rendersi conto di essere in grado di cambiare idea, anche in corsa, seguendo quello che si ha dentro. E allora continuo, e anzi esagero: faccio anche gli auguri.
Auguri a quanti credono, in qualsiasi cosa, perchè fa bene all'anima, e a quanti invece non credono più a nulla, meschini.
Auguri al barbone che ho incrociato oggi pomeriggio, mentre si preparava il ricovero per la notte, a cui non ho regalato nulla, perchè la fretta non fa vedere e non fa pensare, anche se quasi ci inciampi dentro.
Auguri a chi lotta, ognuno a suo modo, perchè lottare fa rimanere vivi, e auguri a chi ha smesso di lottare, perchè se è una scelta ponderata non può che essere giusta.
Auguri alla mia bellissima, che mi rende felice e che mi ricorda con la sua presenza chi sono, e auguri ai miei, che forse non mi hanno mai capito, ma che mi hanno sempre aiutato, e che con la loro presenza mi ricordano da dove provengo.
Auguri al nuovo imperattore del mondo (non è un errore la doppia t), Barack Obama, compito ingrato lo attende, che sappia recitarlo al meglio, e auguri anche a tutti i burattini messi a capo dei vari governi, hanno tutta la mia incomprensione.
Auguri a quanti si prendono sul serio e a quanti, di certo più simpatici, hanno il coraggio di ridersi addosso, auguri a quanti augurano buon solstizio invece che buon natale e a quanti non gliene importa nè di uno nè dell'altro.
Auguri a tutti quelli che leggono questo spazio, bloggers e quanti altri, non siete tanti ma siete giusti, ed era quello che mi auguravo foste. Non conosco nessuno di voi personalmente, ma a leggervi è come se ci si fosse sempre conosciuti, ed è una bella cosa.
A me, perlomeno, piace.
Auguri.