giovedì 1 aprile 2010

Mut(o l)amento

Quando votai la prima volta tra le liste c'erano ancora Democrazia Proletaria e il Movimento Sociale-Destra Nazionale. Altri tempi, di pentapartiti e di socialisti ladri, di Milano da bere e pure da mangiare, ma pure tempi di Pci ancora ignaro di quanto stava per accadere e di Verdi e Radicali catalizzatori a sinistra di timidi tentativi di protesta per chi voleva politiche diverse, ma diverse come non è che si sapesse tanto bene. Qualcuno, non a sinistra, cominciava a votare una roba che si chiamava Lega Lombarda, che non si capiva bene cosa fosse e cosa volesse, qualcuno non l'ha capito ancora oggi e si stupisce, tutte le volte, che prendano voti, però era già lì, più di venti anni fa.
A pensarci era un altro mondo.
Il Muro, quello tedesco, era ancora in piedi, la cortina era sempre di ferro e non di latta, come si sarebbe appurato qualche anno dopo, e si viveva in bilico tra due giganti, un equilibrio precario che però reggeva, in un qualche suo modo. La rivoluzione non era più tanto alle porte, e in futuro non ci sarebbe più stata nemmeno come sensazione, però c'era una storia neanche tanto lontana a far da guida, si era tutto sommato compatti (anche senza socialcosi!) e il "sol dell'avvenire" non sembrava così precario, ma forse era solo una sensazione dovuta all'età, non saprei dire con certezza. Ah, dimenticavo, il Bandana c'era già anche lui, con pochi capelli e più magro, ma si accontentava di stare dietro le quinte a collezionare televisioni e aziende, oltre a fare il padrone del Milan. Antipatico lo era già, ma per altri motivi.
Poi, qualche anno dopo, cominciò una fase che dura ancora oggi e che vi risparmio, che tanto la conoscete già: sinistra disgregata, Bandana al potere, Lega a governare.
Sono cambiate tante cose, anche la protesta oggi prende altre forme. In passato il rifiuto di tutto quanto e l'astensione dal voto come scelta politica era tutto sommato la scelta di pochi, mentre oggi mi pare prenda sempre più piede e in maniera sempre più convinta. La nascita di soggetti nuovi tende sempre più a slegarsi da quella che era la visione politica di un tempo, dettata comunque da una ideologia, quale che fosse. Oggi vengono fuori robe come l'Italia dei Valori che non ho ancora capito di che cacchio parla (forse perchè io Di Pietro non lo capisco, inteso proprio quando apre bocca!), un partito di destra che però è alleato con la sinistra, per quanto a pensarci pure il Pd è un partito di (centro)sinistra che però a volte mi pare più a destra che a (centro)sinistra.

Viene pure fuori, ed è il dato interessante di oggi, un Movimento (a cinque stelle) nato da uno di quei socialcosi che al tempo del mio primo voto erano ancora nella fantasia di ricercatori e scrittori di fantascienza. Parto dell'impegno di un ex-comico ed ex-attore che è passato dallo sfasciare i computer nei suoi spettacoli perchè mezzo considerato diabolico, a capirne e sfruttarne il potenziale fino a diventare una icona del web. Oggi proprio la rete è al primo posto nel suo programma, dove trovi anche parecchia ecologia, tanto populismo, un pizzico di sinistra. Qualche vaffa assestato qua e là, il gemellaggio con Di Pietro e Travaglio icone anche loro della rete (e pure della sinistra! Mah! va a capire come va il mondo), il martellamento quotidiano via internet, dove è il sito più seguito, la nascita di centri di aggregazione in suo nome (i meetup) e di liste civiche che alla fine fanno il botto alle elezioni regionali, attirando scontenti di tutti i colori ma più che altro rosso sinistra, verde ecologista e popolo cosidetto viola (che non so a voi ma a me come colore sa di jella), nato su internet e slegato da partiti e ideologie fino a non molto tempo fa imperanti. Insomma, metodi nuovi per tempi nuovi, che fa apparire il tempo del mio primo voto e le sue dinamiche una cosa sorpassata, roba vecchia, preistoria.

Ecco, ovviamente se ci penso a me non sembra sia passato tutto 'sto tempo da quel mio primo voto. Gli sviluppi li ho seguiti e li ricordo tutti, per cui mi sembra normale pensare a, che ne so, il Partito Democratico come evoluzione (meglio: involuzione) del Partito Comunista, lo stesso vale per Rifondazione, Pdci, Sinistra e Libertà, Sinistra Critica, Partito del Lavoratori e quanti cacchio ce ne sono ancora che ho perso il conto. Ho presente la storia che c'è dietro e questo non mi da la dimensione del tempo che è passato. Immagino però che a uno di venti-trent'anni, che al tempo del mio primo voto già tanto se era nato, la situazione attuale appaia vecchia, immutata, stantia, tanto più che oggi le cose sono decisamente più veloci. Il rapporto col tempo è cambiato, il mondo attorno a noi muta velocemente, almeno nelle forme, che nella sostanza nulla muta mai, per cui i sedici anni da che va avanti l'attuale film sono l'equivalente dei miei quaranta in cui governavano Andreotti e la DC. Capisco che ne abbiano le balle piene, così come le avevamo noi, e capisco anche come gli possa fregare poco di comunismo, lotte di classe e sinistra in genere. Roba dell'altro secolo, nel vero senso della parola.

A questo punto che dire. Un po' mi viene da pensare ai cimiteri degli elefanti, in cui noialtri che ancora continuiamo a credere in una cosa che ha visto qualche vittoria e tante sconfitte lentamente ci avviamo, un po' al fatto che la mia è senza dubbio la generazione più sfigata mai apparsa sulla faccia della terra, incastrata com'è tra le vecchie che non si levano dai coglioni e le nuove che già ci hanno preso il posto. In ritardo per il '68, troppo piccoli per il '77, in anticipo per ciò che è venuto dopo, una generazione nata analogica e dovuta per forza di cose diventare digitale, rimanendo però analogica nella mente. Siamo cresciuti in un mondo di certezze e punti fermi per ritrovarci a brancolare oggi in una realtà melliflua che fatichiamo a comprendere, costretti sempre ad inseguire, ad aggiornarsi, in un continuo mettersi in pari con i tempi che cambiano. Questo almeno è ciò che mi appare, politicamente parlando, e la sensazione dopo queste elezioni è di chi ancora una volta è stato tagliato fuori, forse in maniera definitiva, con l'unica soluzione per la mia generazione di dover accantonare ciò che si è creduto per trent'anni, di riallinearsi e dare atto del cambiamento avvenuto. Chi a sinistra vorrà continuare ad esistere politicamente dovrà per forze di cose virare il rosso col viola, e non è solo una questione cromatica.

Alla fine di tutte queste elucubrazioni mi viene in mente un brano, di quegli anni del mio primo voto, Cccp Fedeli alla Linea che cantavano "e poi mi vuoi fedele a te all'avanguardia alle novità / adorante il progresso le mode la modernità / mi sono sviluppato già abbastanza non ne posso più / mi sono sviluppato anche troppo anche di più".
Ecco, per me stesso oggi, politicamente, è un po' così. Avanti i prossimi.

34 commenti:

Lucien ha detto...

D'accordo avanti i prossimi, però mai tirarsi troppo indietro. Mio figlio ha votato 5 stelle: dice che il PD è un partito di vecchi e che non lo rappresenta e che il sindaco della sua città è una mummia che non fa niente per i giovani. Io non ho avuto nessuno obiezione da fargli per convincerlo di votare Vasco Errani.

"In ritardo per il '68, troppo piccoli per il '77"
Io nel '77 facevo le superiori e ho vissuto quella rivolta (in parte) più vicino all'ala creativa del movimento e lontano dagli autonomi violenti. Ciò ci ha lasciato un marchio indelebile. Dopo niente è stato più come prima.

mario ha detto...

Che dire,
sono stato di Lotta Continua prima e dell'Autonomia poi.
Rimpiango quei tempi? SI! e senza esitazioni.
Oggi non voto, e per chi? per qualche moda effimera? Per uno che è uno sbirro? Per un partito di affaristi? Per rifondaroli che non sanno né di carne e né di pesce?Mah!
Sono stato in Salvador e lì ho visto ragazzi continuare a fare politica anche se quelli con cui la facevano morivano sotto i loro occhi.
Sono stato nel Chiapas durante la sollevazione e lì mi hanno spiegato che ci hanno messo anni e anni di duro lavoro per organizzarsi.
Altra gente, altro spessore.
E qui con cosa mi ritrovo? Con gente che manifesta per la libertà d'informazione sponsorizzati da De Benedetti, qualcun altro viola e per la legalità. Quale poi? Quando sei povero non fa differenza.
Un sacco di gente che fa la morale sulle mignotte di Berlusconi. Cazzo, ma se io mi sono fatto dosi di Bukowsky ed ora sono qui in un posto in cui la politica si fa con le tirate moraliste. Ci ho un leggero mal di testa

"Accavallò le gambe e si tirò su la gonna.
Si può andare in paradiso anche prima di morire."
C.B.

Anonimo ha detto...

Eh no, caro rouge, nonono, non vedi che prossimi ci sono ora? Io non li lascio ilpasso a sti qua che ragionano come il figlio di lucien.nono basta con sti amarcord, ritiriamo fuori le palle.

Rouge ha detto...

@ Lucien: a mio avviso ha lasciato una cosa splendida che era il ragionare con la propria testa, ma è un peccato che si sia tradotto in migliaia di pensieri differenti.

Rouge ha detto...

@ Mario: la tua posizione, come pure quella dei grillini, la comprendo perfettamente e ho avuto modo di dirlo commentando altri blog. Non mi pare neanche che sia stata una scelta da disprezzare se riuscirà a produrre una riflessione significativa a sinistra (ma ne dubito). Insomma, è da un po' che credo che l'unica soluzione sia il tanto peggio tanto meglio, ma non me la sono sentita, ho votato, pur sapendo di votare "contro" e non "per" qualcosa, ma sono questioni marginali.
Mi spiace constatare che a sinistra c'è stato e c'è ancora un mondo di gente con la passione e la testa al posto giusto che però non è riuscita a fare fronte comune. E' l'unico rammarico.
Poi, come ho detto nel post, è questone di generazioni. Noi non siamo stati in grado, vediamo questi altri.
Un saluto.

Rouge ha detto...

@ Aleph: tiriamo fuori le palle. Beh, sarebbe quasi ora.

Lucien ha detto...

@ Rouge:
Giusta la tua osservazione riguardo la frammentazione.
Questo ragionare con la propria testa e questi pensieri qualcuno in seguito (vedi il sottoscritto) ci ha provato e ha tentato di portarli nella sinistra oggi allo sfascio, ma non è stato mai ascoltato.

mario ha detto...

Su Facebook gira un invito per un nolega day da tenere il 24 di Aprile a Torino, perché non andarci e iniziare a tirare fuori le palle?

il Russo ha detto...

"In ritardo per il '68, troppo piccoli per il '77, in anticipo per ciò che è venuto dopo"

Mi ci sono ritrovato come non mai, temo di essere però troppo, ma proprio troppo avanti rispetto a certi rottami figli di quelle epoche che non si rassegnano a evolversi e troppo indietro, grazie al cielo, a quei furboni che non sbagliano mai...

Gap ha detto...

Il mio apprezzamento ...

Rouge ha detto...

@ Mario: a questo punto non capisco più e il mal di testa viene a me. Non ti pare che non abbia molto senso un nolega day dopo che hanno vinto? A che serve ora?

Rouge ha detto...

@ Russo: ci siamo già detti da te.

Rouge ha detto...

@ Gap: il mio ringraziamento.

mario ha detto...

Pensavo ci fosse da tirar fuori le palle. Vabbé mi sono sbagliato.

mario ha detto...

@russo
pensa che io di rottami ne vedo una cifra tra quelli che stanno nel mezzo tra le due epoche, il tutto senza neanche aver provato a consumarsi.
Magari gente che pensa di risolvere i problemi con la crocetta ogni 5 anni.

Rouge ha detto...

@ Mario: sì, questo lo avevo capito, e capisco anche che se dico no ti do un motivo per dire che si fanno solo chiacchiere da tastiera, ma potrei allo stesso modo dire che con una roba del genere si farebbero solo dimostrazioni di "virilità" gratuite, perchè alla fine il senso della cosa continua a sfuggirmi e l'utilità pure.
Non sarebbe meglio magari tirare fuori le palle aprendo altre sezioni nei quartieri? Forse durerebbe più a lungo la dimostrazione virile.
Dico così, tanto per dire, la mia posizione al momento l'ho espressa nel post (e a questo punto non saprei neanche quali sezioni: Prc, SeL, Pcli.... boh!)
Un saluto.

Rouge ha detto...

@ Mario: riguardo al commento rivolto al Russo dico quello che ho detto da lui:
"Quello che non mi pare normale è la contrapposizione che si sta creando fra chi si ritiene di sinistra e ha votato a sinistra e chi, pur essendo di sinistra (magari senza saperlo), ha scelto un'altra strada e ha votato Grillo o non ha votato.........Mi pare che ancora una volta invece di cercare le cose che uniscono si bada a ciò che divide. Ha portato al disgregamento totale, non sarebbe ora di cambiare strada?"

Insomma, mi pare che si è dalla stessa parte seppure con differenze nei metodi.
Un saluto.

Chica ha detto...

Rouge: un percorso politico simile al tuo, il mio, quindi condivido il tuo pensiero, soprattutto nell'ultimo commento , qua sopra....credo che la cosa peggiore, dopo aver perso sia mostrare questo spettacolo da "schiavi nel colosseo" che s'azzannano..e sugli spalti moderni neroni che ci deridono....sembriamo naufraghi sulla stessa barca che invece di attappare i buchi nella chiglia o svuotare l'acqua (acuqa? ho scritto acqua?? forse merda sarebbe meglio) che ci sta sommergendo, stiamo a litigare su chi poteva, chi doveva, chi ha fatto , chi ha sbagliato.....

Chica ha detto...

PS: dimenticavo....anche il nostro caro ex CCCP, PRG , Lindo Ferretti è diventato un baciapile...che amarezza....

luciano61 ha detto...

Occorre tempo, molto tempo, nell'elaborazione di un lutto e nella sua accettazione...

Rouge ha detto...

@ Chica: Ferretti ha fatto un suo percorso personale, che rispetto, ha fatto le sue scelte. Questo non toglie valore a ciò che diceva prima.

Rouge ha detto...

@ Luciano61: vero.

luciano61 ha detto...

Però occorrerebbe (e non voglio far l'esperto!) anche un reale cambiamento ad iniziare da certi personaggi della Sinistra, immancabilmente al loro posto e totalmente insensibili alle richieste sociali della gente... forse son proprio loro i primi sponsor di Grillo, Bossi e Di Pietro...
I partiti con le segreterie nazionali sono in agonia e il caos genera solo localismi e individualismi, vicini al peggior populismo demagogico.

Rouge ha detto...

@ Luciano61: qui nessuno è esperto. Il problema è che come per la nazionale di calcio tutti si ritengono depositari della giusta ricetta: chi dirige capisce un cazzo (salvo festeggiarlo quando poi raramente vince), tutti sono capaci di far meglio (salvo fallire quando ci si prova), nessuno riconosce i propri demeriti, nessuno riconosce i meriti degli avversari.
Autoreferenzialità, pregiudizio, presunta elitarietà, snobbismo, ottusità... i difetti sono tanti e quel che è peggio sono radicati. Dicendo questo comunque mi metto anch'io nella schiera di chi ritiene la propria visione la più corretta e dunque confermo quanto dico, per cui per quel che mi riguarda i discorsi sono definitivamente chiusi, non c'è spazio, non c'è futuro, non c'è cura per il malato sinistra: quello che sta avvenendo da diversi anni a questa parte è accanimento terapeutico!
Meglio staccare la spina.

P.S.
Io la mia scelta l'ho già fatta da diverso tempo. Bertinottiana come cosa, ma d'altronde...


P.S. 2
Ti rispondo, quando abbandoni i metodi trollistici con cui ti sei affacciato a questo spazio e partecipi con interventi sensati.
Senza voler dare consigli gratuiti (ognuno è padrone delle proprie scelte e ne risponde delle conseguenze), ma facendo solo una considerazione, non sarebbe il caso di fare altrettanto anche da altre parti?
Il clima generale sarebbe sicuramente migliore e più costruttivo per tutti.

Un saluto

luciano61 ha detto...

@ Rouge
Intanto ti ringrazio per aver accettato di confrontarti con me, anche se non sono di Sinistra (nessuno è perfetto...); poi ti dico che i miei presunti atteggiamenti da 'troll' nascono come 'legittima difesa' ad attacchi gratuiti e volgari verso la mia persona 'dissidente' (potrei citare alcuni blog come quello de 'il Russo' o 'Gap', ma preferisco non essere un 'troll vittimistico'...); infine ti rinvio all'analisi seria e molto pertinente di Vittorio Agnoletto su 'il manifesto' di oggi dal titolo emblematico "Val Susa e Grillo: non serve gridare al tradimento" (p. 10)... forse lì ci sono alcune risposte a certe decisioni autolesive e masochistiche della Sinistra italiana (come vedi leggo con attenzione anche quotidiani non vicini al mio 'sentire politico').
E, poi, il sarcasmo può a volte svelenire certe realtà estreme e apodittiche di qualche blogger... o abbiamo ancora bisogno di dogmi?
Ciao :-)

Rouge ha detto...

@ Luciano: io cerco di confrontarmi con chiunque, non mi interessa destra o sinistra, mi interessano le idee che si professano, e non sto lì a rimarcare che da me eri arrivato dandomi dell'ignorante (ma lasciamo stare).
Detto questo devo dire che il sarcasmo non è utile e non svelenisce alcunchè, semmai inasprisce gli animi e accentua i contrasti, e detto fra noi riferendoti ai blogger che citi sbagli bersaglio, non sono certo loro portatori di visioni estreme (forse leggendoli più a fondo capiresti chi c'è dietro una tastiera).
Non abbiamo bisogno di dogmi, semmai maggiore rispetto verso chiunque.
Questo se si cerca il confronto, altrimenti è solo muro contro muro. Non mi interessa.
Grazie per il link, andrò a guardare.

luciano61 ha detto...

Dare dell'ignorante non è offensivo (anch'io ignoro molte cose...); giocare, invece, sulle lettere finali del mio nome ('-ano' per intenderci...) e permettere (quasi sollecitare!) ai vari interlocutori del proprio blog di replicare così alle mie opinabili idee... beh, è un altro paio di maniche: non credi?
Comunque, senza sterili polemiche, farò tesoro dei tuoi consigli e dei tuoi futuri post.
Buona lettura e mi piacerebbe anche vedere un tuo post su ciò che scrive Agnoletto.
Ciao :-)

Sito ha detto...

Ciao,
l'avanzata della Lega ha anche connotati di "classe" ma si può fermare.Abbiamo scritto oggi in blog in un modo che non si può sintetizz are in breve spazio.Fatto sta che si può fermare,se si vuole..
Ciao
Altromedia

Chica ha detto...

Rouge, è vero (e lecito) che ognuno possa fare le sue scelte, nulla togliendo a quel che faceva o diceva prima, solo mi lascia sempre molto perplessa questo cambiare completamente idea o sponda...

Rouge ha detto...

@ Chica: Ferretti? No perchè per un attimo mi sono venuti in mente Bondi e Capezzone!
Mhmmm... troppa politica.
Comunque tornando al Giovanni Lindo considero la sua "conversione", o meglio il suo ritorno a credenze e fedi di partenza (buona parte di italiani hanno avuto una educazione cattolica, almeno io ce l'ho avuta e come me tanti) un percorso che è stato reso pubblico all'improvviso ma che se lo segui attraverso ciò che ha scritto (le sue canzoni) risulta maturato negli anni.
Io rispetto quelli che hanno il coraggio delle scelte e il coraggio di non rinnegare nulla di ciò che sono stati. Ferretti è uno di questi, i suoi testi mi sembravano buoni allora e non per questo hanno per me perso valore, anzi sono ancora più veri.
Per me non è un mito, è un uomo (più di altri) e lo rispetto in quanto tale. Dire che è un piciu ora che fa la comunione invece di continuare a farsi i capelli a cresta mi sembra sciocco. Specie se non mi sembra abbia avuto dei vantaggi dalla cosa, anzi.

Anonimo ha detto...

Caro Rouge, ok e' evidente che siamo coetanei ;)
sai come la penso, non mi ripeto. Hai commentanto ampiamente nel mio blog.
Io quello che e' successo a Ferretti l'ho scoperto proprio ora nel blog del Russo. Sono rimasta scioccata, manco da troppo tempo dall'Italia, non lo sapevo.
Ecco, non capisco. Non la capisco una tale caduta sulla via di damasco.
Certo, simbolizziamo. Il cambiamento e' necessario, ma io la sinistra non la posso accantonare. Non riesco ad accantonare il concetto di sinistra. Forse un attaccamento isterico? sono vissuta per troppi anni distaccata dal vostro contesto?
Forse. Forse troppo sentimentale. Forse troppo irrazionale, troppo idealista.
E' un difetto?
Un abbraccio

Rouge ha detto...

@ Martina: su Giovanni Lindo avevo già scritto agli inizi di questo blog.
Comunque, andando oltre quello che ho già detto qui e anche dal Russo, è qualcosa che riguarda il vivere personale, dove ognuno è padrone di fare e pensare come meglio crede, se lo fa in maniera sincera. In Ferretti non ci vedo ipocrisia e dunque per me è degno di rispetto. Ciò non significa che condivida la sua fase attuale, non me ne frega nulla anzi, ma questa non mi impedisce di ritenere valida la fase precedente.

Sul concetto di sinistra. Riguardo a Ferretti o a quello che ho detto nel post? Per me non è morto il concetto di sinistra, è morta la sinistra italiana, è un po' diverso.

Marte ha detto...

Io sono arrivata in ritardo su tutto.
'68, '77, e mi sono ritrovata qui.

Per una ch è arrivata solo ora verrebbe da dire: ma che cazzo di parte mi sono scelta?

Mi sono scelta la parte che lotta per un dovere ben preciso. Per non tradire chi è arrivato prima, e ha fatto le cose che mi sono persa.
La grande lezione politica e morale credo che in questo paese ce l'abbia data la Resistenza. E a quella esperienza io ritorno sempre quando voglio esempi validi di lotta e impegno.

Ferretti dimostra in pieno che chi è stato di sinistra può diventare altro.
Io credo che tutti questi post,queste riflessioni, questi dibattiti dimostrino ancora una volta che c'è una linea di fondo che nessuno di noi rinuncia a seguire.
La linea è semplice, dovremmo diventarlo anche noi.

Anonimo ha detto...

Oddio caro Rouge, la scrittura di getto ci porta a fraitendimenti, qui c'e' bisogno di organizzare un incontro al vertice ;) L'avevo capito che ti riferivi alla sinistra italiana, ed io, esprimendomi male, questo intendevo, non riesco ad accettare l'idea che la sinistra italiana sia morta. Se accettassi questa cosa, allora non starei neppure piu' a scrivere sul mio blog.
Come ti ho detto, sono un'idealista. I mulini a vento sono la mia specialita'. Devi vedere i lividi che ho in fronte.
In ogni caso, spero tu abbia passato una bella pasqua laica ;)