sabato 13 novembre 2010

Scelte

Poniamo che vi arrivino due proposte di lavoro, e poniamo che non stiate lavorando. La prima ha le seguenti condizioni (e decidete voi se sono pro o contro):

- lavoro bene o male conosciuto (sì, insomma, non proprio ma tanto son sempre le stesse balle)
- posto che potrebbe diventare fisso in una azienda
- a tre quarti d'ora da casa (considerando il traffico torinese, in realtà sono solo 12 km)
- dieci ore al giorno più sabato mattino eventuale (quindi 50/55 ore settimanali)
- orario 7,30-12,30 / 13,30-18,30, quindi sveglia alle 6 e rientro alle 19,30 (più o meno)
- dedizione particolare al lavoro (qualche responsabilità insomma)
- paga base 1.100 euro (straordinari esclusi, e avete visto che di base sono tanti. Quelli di voi sindacalizzati non si scandalizzino per la richiesta anomala sull'orario: ormai va così!)
-ambiente malsano (molto malsano: odore persistente di solventi, resine, tinture)
- impressione sui datori di lavoro: abbastanza positiva (non fosse altro perchè è gente che parla chiaro)
- investimenti da parte mia: nessuno.

La seconda prevede invece:

- attività di vendita (mai fatta prima)
- lavoro bene o male in autonomia
- marchio ottimo, destinato a una fascia di clientela medio alta
- in giro per la regione (con auto propria)
- orario variabile dalle 9 alle 20 (ora più ora meno, pausa pranzo di un paio d'ore, non fosse altro perchè non ci sono clienti in quell'orario)
- paga base sconosciuta (portafoglio clienti ancora da definire, il resto tutto a provvigione)
- impressione sui datori di lavoro: abbastanza positiva, ma meglio non averne (sono venditori in fondo, per cui non sai se c'è da fidarsi)
- l'attività prevede un investimento non richiesto ma per me necessario (la mia auto non durerà ancora molto, bisognerà aprirsi una partita iva).

Ecco, premesso che io credo di aver già deciso, voi cosa fareste?

15 commenti:

Zio Scriba ha detto...

Premesso che non sono un venditore, che odio la vendita, e che il secondo lavoro puzza d'inculata economica e di rogne fiscali, dovendo proprio scegliere sceglierei proprio il secondo, perché il primo mi puzza troppo di schiavitù... Certo, anche nel secondo rischi le angherie di un capo area col fiato sempre sul collo e che pretende che tu viva PER quel cazzo di lavoro, ma bastarebbe la parola "ambiente malsano" per farmi scappare a gambe levate ben lontano dal primo.

p.s. spero tanto di non aver confuso le tue idee, ma di averle semmai confermate...

Zio Scriba ha detto...

ERRATA CORRIGE
Ovviamente volevo scrivere "basterebbe": 'ste tastiere di merda congiurano per far sembrare la gente semianalfabeta... :D

Gap ha detto...

No, non me la sento di darti consigli o pareri. E' lavoro, sporco il primo peggio l'altro. Visti i veleni sceglierei il secondo, visto l'investimento personale sceglierei il primo. Rouge, comunque in bocca al lupo e tanti auguri che la tua scelta sia quella giusta. E' un lavoro sporco, ma qualcuno dovrà pur farlo.

Rouge ha detto...

@ Zio Scriba: no, non me le hai confuse. Come detto ho già fatto la mia scelta.

Rouge ha detto...

@ Gap: crepi il lupo, anzi la lupa (stasera, no? :)).

dtdc ha detto...

nessuna delle due Rouge, a meno che non avessi due figli da sfamare, genitori indigenti e la mia compagna non lavorasse. Altrimenti la prima
Ciao

Rouge ha detto...

@ Bruno: una la devo scegliere.

Gap ha detto...

La Lupa non è crepata, gli auguri restano e sempre più fervidi.

il Russo ha detto...

La prima, dammi retta, la prima.
Te lo dice uno che ogni volta che fa una scelta se ne pente, ma i pentimenti per le proposte tipo la seconda son quelli che ti lasciano col culo a terra....

Rouge ha detto...

@ Russo: difficile che mi penta di una scelta fatta. Ci sono sempre dei motivi se le cose vanno come vanno (bene, male, non ha importanza).

dtdc ha detto...

capito. Se dovessi proprio scegliere, allora la prima. Possibilità di crescita, contesto sicuramente piramidale ma "classico" e senza sorprese, contributi (indispensabili) e TFR per non parlare della possibilità di accenderti un mutuo. ciao!!

Leandro Giovannini ha detto...

la prima.

Rouge ha detto...

Mhmmm.... finora tre per la prima, uno per la seconda, uno non si sbilancia. Quindi, anche se non vale una statistica, per il momento si è più per il certo che non per l'incerto.
Interessante.
Dai raga, non siate timidi, cosa scegliete?

Gap ha detto...

L'incerto prende posizione e dice che sceglierei il primo. Non so le tue condizioni economiche, immedesimandomi dico che non potrei investire nulla e di conseguenza sarei costretto a scegliere il certo per l'incerto. Poi c'è il problema della vendita. Non prendiamoci in giro, bisogna essere portati alla vendita, è uno dei pochi lavori che non si impara. Fattelo dire da un figlio di commercianti e, a suo tempo, venditore di libri.

Rouge ha detto...

@ Gap: quindi quattro per il certo (nonostante orari e condizioni) e solo uno per l'incerto.
Beh, questa è materia per Bruno (dtdc), ma è molto interessante.
Ora purtroppo non ho molto tempo di scrivere, prima o poi però riprendo l'argomento e magari vi comunico la mia scelta :)