giovedì 15 settembre 2011

Oggi son pieno di lassmesté!

Ragazzi, questo è un Paese destinato ad andare in vacca, ma non perché in giro ci siano cattivoni in cravatta e maniche di camicia che spostano soldi e titoli a seconda del fatto che un tizio settantacinquenne erotomane e liftato dica "a" piuttosto che "b" (va beh, magari pure per quello), ma perché in questo cacchio di Paese a forma di stivale una percentuale altissima delle persone che lavorano si ritrovano a fare un qualcosa per cui non sono minimamente portate e di cui in ultima analisi gli importa una sega! La professionalità in questa italietta è morta e sepolta, il lavoro è visto come un qualcosa che ci si è ritrovati a dover fare, ma a cui dedicare il minor dispendio di energie possibili. Devo dire che la maggioranza in questo secondo aspetto riesce benissimo, almeno a giudicare da come vanno avanti oggi le cose. Una volta uno aveva un mestiere, nella maggioranza dei casi qualcosa che si era scelto e per cui si sentiva portato. Oggi i mestieri non esistono più e se ci sono sono fatti da gente che vorrebbe/dovrebbe tanto occuparsi di altro.
Prendi i meccanici per esempio. Io andavo da uno che purtroppo oggi è a godersi la meritata pensione ed è un peccato (andava quantomeno prima clonato), perché davvero non ne trovi più di gente che non avevi nemmeno finito di spegnere il motore dell'auto che già ti diceva che difetto aveva. Oggi vai dal meccanico come dal salumiere: fammi questo, fammi quello, ti controllano col computer se i valori sono a posto, il computer dice che i valori sono a posto e finita lì. Poco importa se la macchina continua a non andare e magari alla fine è solo un problema di, che ne sò, un cavetto delle balle da sostituire. Il mio vecchio meccanico magari non mi faceva neanche alzare il cofano, questi di oggi capaci a sostituirti il motore!
O i medici della mutua? Oddiomadonna i medici della mutua! Ecco, lì ci vai come dal meccanico ma senza il computer. Per qualsiasi stronzata ti bombano di antibiotico senza preoccuparsi dell'etimo della parola, ti prescrivono diecimila esami inutili giusto per sentirsi a posto (loro, non tu) e escludono qualsiasi motivazione che esuli dal malessere fisico. Provate a dirgli, ad esempio, che vi siete ammalati per questioni emotive, perché magari state facendo una vita di merda stressante e noiosa e non ce la fate più: vi guarderanno come alieni appena sbarcati sulla terra! No, per il medico della mutua esistono corpi che si ammalano, punto e basta. Robe di virus, batteri, robe così. Che tu abbia anche una mente o persino dell'altro che potrebbe "ammalarsi" non è tenuto minimamente in considerazione: per questi distributori semiautomatici di pillole sono solo superstizioni, ovviamente.
E poi tutta la marea di impiegati, professionisti, tecnici, che evidentemente lavorano tra un post su facebook e l'altro: ma a voi non capita, ad esempio, di sentirvi dire al momento dell'accordo "tutto bene, tempo tot e tutto è a posto!", per poi vedere i tempi mai rispettati e il "tutto bene" trasformato con l'aggiunta di "per modo di dire"? In questa Italia del cazzo i pacchi non ti arrivano mai in tempo, nonostante la formula garantita ventiquattro ore; se la tua linea del telefono non funziona non c'è nessuno che ti possa risolvere il problema, salvo cambiare gestore per litigare con qualcuno diverso; farti allacciare il gas è una impresa degna di Ulisse; per ottenere qualcosa dall'asl devi parlare con tre persone diverse che ti diranno tre cose diverse ed è un miracolo che alla fine riesci ad aveve quello che volevi (con tempi biblici, ovviamente). Nello scaricare le responsabilità ad altri, beh in quello sì, in quello sono tutti molto bravi!
Epperò una volta non era così, almeno mi pare (occavoli, era già così? Sto invecchiando!). Forse non era proprio un posto meraviglioso dove vivere, gente che tirava a fregarti ce ne è sempre stata, ma almeno una volta mi sembrava ci si facesse più remore, c'era più gente di cui potersi fidare, gente che ci teneva di più alla propria faccia. Ho l'impressione che oggi per la maggioranza l'unica faccia che conti sia quella sul libro, dove conti amici, dici mi piace, metti faccine, inoltri minchiate.......

12 commenti:

Bastian Cuntrari ha detto...

Ho avuto culo: dopo aver portato 3 volte la mia macchima dal concessionario che ha fatto tutto come dici tu ("Il computer dice che va bene, signora, e allora va bene...", ma la macchina era un polmone) ho riscovato il vecchio meccanico che - è vero - ha tenuto l'auto 7 giorni, ma ha risolto il difetto alla grande, tanto che l'ho indicato su blog che si occupavano della questione...
E io, con le faccine e col cavolo di libro, non voglio proprio averci a che fare. Hai ragione, Rouge: era altra gente.

Lucien ha detto...

Ne conoscevo un paio anch'io, ma ormai purtroppo i meccanici o i tecnici riparatori di una volta con la dittatura dell'elettronica (usa e getta) non sanno più dove mettere le mani.

Marte ha detto...

Io non lo so mica se erano altri tempi, ci sono nata in mezzo. Ne ho conosciuto uno però quasi come dici tu. Uno che le cose le faceva per passione e però si era ritrovato a fare un lavoro che non era proprio proprio quello che voleva, però era brava, e per un pò quello che voleva l'ha fatto. Prima anche al lavoro, poi solo nel tempo libero. Era uno che aggiustava le cose, con ostinazione. Ecco. Forse di questi tempi è l'ostinazione che manca?
Forse.

Forse è più facile cliccare un +i o un "mi piace" che non raccontarti di uno così. che adesso non c'è più ma che sarebbe stato bello far conoscere un pò.

il Russo ha detto...

Ok, è un momento storico di merda.
Quindi? Che facciamo?

Rouge ha detto...

@ Bastian: No dai, iscrivitici. Voglio rimanere l'ultimo a non averci un profilo.

Rouge ha detto...

@ Lucien: il nostro meccanico ci ha fatto vedere un estratto del corso di aggiornamento che fanno: tecniche per dialogare con i clienti! Ma ti pare?

Rouge ha detto...

@ Marte: " Uno che le cose le faceva per passione e però si era ritrovato a fare un lavoro che non era proprio proprio quello che voleva".
Mi ricorda qualcosa.

Rouge ha detto...

@ Russo: sempre a complicare le cose tu :)

Rouge ha detto...

@ Russo: più seriamente, diventare spaccaballe! Esigere le cose secondo le regole e le leggi, non far passare comportamenti scorretti. Il problema è che al puntoin cui siamo diventa una attività a tempo pieno!
Questo in teoria, che poi io in pratica tendo sempre a giustificare, a fidarmi, a lasciar correre.... sbagliatissimo!

Ernest ha detto...

Il fondo l'abbiamo toccato da mo'... ora stiamo scavando.... è l'ora di fermarsi e dare un spinta direi!

Baol ha detto...

Il problema è (anche) che in questo Paese non serve quello che conosci ma chi conosci e vale soprattutto per i posti importanti ma anche per il posto di usciere in qualche ufficio pubblico.

dtdc ha detto...

totalmente sulla stessa lunghezza d'onda. ciao! Bruno