domenica 5 febbraio 2012

Confessione (di un malandrino)

Sono lì, fuori, al gelo di questo strano inverno a fumare una sigaretta, e all'improvviso mi balena alla mente una immagine, un Angelo Branduardi che sorride e suona, e non so bene quale sia stata l'associazione di idee che me l'ha fatta arrivare, ma ormai è lì. Sarà che mi ricorda inverni lontani e sarà stato il freddo, penso, e la neve ghiacciata ai bordi delle strade e sui tetti, ché nei miei ricordi gli inverni sono sempre stati innevati da novembre a marzo inoltrato, e il freddo era freddo più o meno come adesso, sempre. Un inverno in particolare, neve e freddo come oggi, io nella mia stanza, avrò avuto quattordici anni, ascolto musica e leggo, non c'era molto altro da fare, e lo stereo del fratello grande restituisce note che per me sono anche qualcosa di più. Una emozione particolare, il cantautore preferito, già da qualche anno, ché d'altronde sembrava fatta apposta per i ragazzini quella sua musica. Un viaggio in un mondo parallelo, ecco cos'era, dove fate, streghe, buffoni di corte e signori medievali si mischiavano alle mie letture, fatte di fumetti già strapieni di fantasia, e mi restituivano una realtà diversa, più adatta alle mie corde.
E poi, poi è successo qualcosa, pochi anni dopo, qualcosa che me lo ha fatto lasciare indietro quel mio cantautore preferito. Non l'ho più seguito, di colpo, ma senza motivo apparente. Non ne ho perso le tracce, ho solo evitato di approfondire. Non so perché. Forse ero solo cresciuto, e crescendo sembrava brutto ammettere che le emozioni che dava erano troppo forti. Una cosa stupida a pensarci, perché ancora oggi io non sono cambiato (il cuore ed i pensieri son gli stessi), o almeno non così tanto. O forse inconsciamente ho voluto legarlo a quel periodo, chiuderlo in una bolla, tenermelo caro, perché il ricordo non sfiorisse, perché niente ne rovinasse il sapore. Una cosa ancora più stupida.
Continua a fare musica Branduardi, nel suo solito poetico modo, e io mi sono perso parecchio negli ultimi trenta anni: rimedieremo, in qualche maniera. Tra una settimana compie gli anni, già sessantadue. Auguri.


P.S.


Ci sono in rete alcune belle interviste a Branduardi, questa (in quattro parti) di qualche anno fa, quest'altra più recente. Da vedere.

13 commenti:

Gap ha detto...

Bello. Mi hai fatto tornare alla mente Supersonic, le sue prime canzoni e, quasi, le stesse emozioni. Grazie.

Rouge ha detto...

Sarai anche tu malato di infanzia e di ricordi, se apprezzi.

Marte ha detto...

Buffo e malinconico, questo ritrovarsi dentro quelle "stesse corde". Chissà di cosa ci siamo vergognati crescendo? Riprendo Gap, e ti dico anche io Grazie

Nella Crosiglia ha detto...

Cantautore eccezionale, grande musicista, severissimo con se stesso e con gli altri.Un tocco da favola, una musica accattivante che ti porta sulle nuvole. Tienilo stretto caro amico, ne vale la pena....Con simpatia ....

Ernest ha detto...

a volte perdiamo delle strade per un po' ma basta un niente per ritrovarle.

D. ha detto...

Ci sono due pezzi abbastanza mitici di Branduardi in collaborazione con Stivell, l'audio è quella che è : http://www.youtube.com/watch?v=1wnP1Jl8ffo&feature=related, http://www.youtube.com/watch?v=cMfV7xYC7TI&feature=related

Rouge ha detto...

@ Marte: va a sapere. Ma prima o poi uno ci arriva, neh.

Rouge ha detto...

@ Nella: stretto sì, tanto che lo avevo messo in un posto particolare.

Rouge ha detto...

@ Ernest: niente è mai perduto dunque.

Rouge ha detto...

@ D.: Gli audio dei video di Branduardi caricati su youtube lasciano un po' tutti a desiderare, chissà perché.

Nella Crosiglia ha detto...

Sono sicura che hai scelto il posto giusto!!!!

Cri ha detto...

Erro smarrita, stamane, tra i blog degli amici, e capito qui, che consolazione. Branduardi l'ho amato tanto, e soprattutto alcuni album nel mezzo del cammino della sua vita artistica - sicuramente non i più famosi né i più elevati musicalmente - hanno scandito momenti significativi della mia vita. Mi ha fatto bene capitare qui, grazie.

Rouge ha detto...

@ Cri: benvenuta da queste parti allora.