…ed io mi ritrovo alle quasi nove del mattino incastrato nel traffico del corso (Orbassano), circondato in mezzo a un mare, di gente (come me?), ognuno nel proprio guscio con le ruote, a cristonare verso gli altri (uguali a me?), diretti verso mete poco agognate, odiate, scagate, non cercate (a volte), dove ammazzare il tempo facendo finta (sarà vero?) di lavorare, per tornare a sera tarda (ore sei) verso casa nuovamente (finalmente), dove rincorrere scampoli di vita (quella vera), consumata in poche ore, tra un pasto un gatto e un televisore (sempre acceso), a guardar negli occhi il mio amore e a chiederci perché (cazzo) bisogna far tutto di corsa, ridere mangiare viaggiare scopare, tutto d’un fiato, senza sosta. Basterebbe dire basta (si diceva), ma tra il dire e il fare c’è di mezzo sempre lui (il mare), impossibile da superare soprattutto a chi è incapace (di nuotare) come me, e s’arrabatta a stare a galla cercando di non affogare, perché alla fine ciò che conta è essere vivi (cantava), ma vivi come non si sa. E allora mi dispiace di aver perso un punto fermo (immutabile), mi faceva stare bene, sperare in quella cosa innominabile (ormai), che ogni tanto faceva capolino a ricordarmi che in fondo (da qualche parte) è possibile, vivere. Hai visto mai.
1 commento:
giornata cupa...fuori piove e... piove anche dentro, tra queste righe che non lasciano spazio alla speranza... la corsa del mondo che mi sfreccia accanto e che io osservo da dentro di me, dal mio profondo. Il mio sguardo passa come una carezza e non si sofferma. E' uno sguardo consapevole, disilluso, aperto, che più che vedere accoglie ciò che si fa accogliere in un tempo vero di Vita... il mio tempo, il mio punto fermo lontano dal tempo del mondo, dettato dall'orologio. E' qui che c'è tutto di me, in questo luogo e in questo spazio che pochi conoscono... forse giusto il mio amore o i miei amici più stretti... e in questo spazio... ricordo... c'è anche il tempo per imparare a nuotare! elen
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