Dopo l'ennesima prova dei soliti idioti questa domenica passata (vedi post precedenti) ho letto molti inviti sia su vari blog che sulla carta stampata a disertare il mondo del calcio, a non andare più allo stadio, a non seguire programmi televisivi a lui inerenti, a non parlarne neanchè più e ad allontanarsi da chi ne parla, insomma a boicottare il sistema calcio, che per come è strutturato distoglie dai problemi reali del paese.
Sull'effetto panem et circenses che il calcio produce sulla società italiana ho già detto e non voglio ripetermi, se non per dire che sono d'accordo con quanti vedono il calcio come un elemento soporifero utile a incanalare rabbie che si sfogherebbero in altro modo e in altri ambiti, e non giustifico manco per idea certe scelleratezze compiute in suo nome.
Ma comincia a darmi fastidio la supponenza di alcuni (tanti, e purtroppo devo dire che sono tutti dalla mia parte, tutti a sinistra) che vedono chi si interessa di cose pallonare come un ebete incapace di articolare un qualsiasi ragionamento, come comincia a infastidirmi lo sguardo sorpreso e impietosito di qualcuno di questi quando scopre che seguo il campionato, come a dire "di te non lo avrei mai detto". E che t'avrò detto mai, manco che ho preso l'aids mentre facevo un'orgia con quattro trans e due mignotte!
Chiariamo qualche punto: a me il calcio piace, ma non vado allo stadio dal '92 (con una sola unica eccezione due anni fà), da quando i prezzi dei biglietti di curva raddoppiarono nel giro di un paio d'anni e comunque quando saltuariamente ci andavo lo facevo per vedere la partita e non per altro. Mi piace e se mi capita di poter guardare una partita alla tele la guardo, ma non ho sky e manco lo voglio, e se ho altro da fare lo faccio senza troppi rimpianti. Se mi trovo a parlare di calcio con qualcuno lo faccio senza esasperare nulla, allo stesso modo di come lo farei se dovessi parlare di musica o di cinema o di qualsiasi altro argomento. Se mi capita che al bar sotto casa danno in diretta la partita della squadra a cui tengo, e non ho niente di meglio da fare, scendo a farmi una birra e magari socializzo pure. Sempre se sono a casa e sempre se non ho niente di meglio da fare mi guardo volentieri 90° minuto e tra un servizio e l'altro giro canale perchè mi giran le balle a sentire le idiozie di Galeazzi & friends. Ammetto di avere per almeno dieci anni comprato il Guerin Sportivo, fino a che questo era una rivista decente, quando è diventato una roba inguardabile ho smesso, ma nel frattempo compravo pure altre riviste e leggevo quanti più libri potevo: sono decerebrato? Conosco fior di laureati che hanno l'unico difetto di tenere alla squadra sbagliata della città e vanno allo stadio tutte le domeniche: devo evitarli?
La stragrande maggioranza di chi segue il calcio è come me, non è nè un ultras nè un bradipo inebetito e preferirebbe vedere solo più gioco e meno chiacchiere.
Insomma, la puzza sotto il naso di certa sinistra mi infastidisce parecchio, così come quella straordinaria capacità tutta mancina di ritenersi comunque "meglio" .
Eugenio Finardi, ai tempi di Radio Alice, rispose così a un critico che lo accusava di trasmettere musica "non all'altezza": "Ascolto Donna Summer, leggo Tex Willer e a te ti mando affanculo".
Punto.
.
P.S.
Non è mica colpa di chi segue il calcio se questa settimana devono decidere per Alitalia.
Sull'effetto panem et circenses che il calcio produce sulla società italiana ho già detto e non voglio ripetermi, se non per dire che sono d'accordo con quanti vedono il calcio come un elemento soporifero utile a incanalare rabbie che si sfogherebbero in altro modo e in altri ambiti, e non giustifico manco per idea certe scelleratezze compiute in suo nome.
Ma comincia a darmi fastidio la supponenza di alcuni (tanti, e purtroppo devo dire che sono tutti dalla mia parte, tutti a sinistra) che vedono chi si interessa di cose pallonare come un ebete incapace di articolare un qualsiasi ragionamento, come comincia a infastidirmi lo sguardo sorpreso e impietosito di qualcuno di questi quando scopre che seguo il campionato, come a dire "di te non lo avrei mai detto". E che t'avrò detto mai, manco che ho preso l'aids mentre facevo un'orgia con quattro trans e due mignotte!
Chiariamo qualche punto: a me il calcio piace, ma non vado allo stadio dal '92 (con una sola unica eccezione due anni fà), da quando i prezzi dei biglietti di curva raddoppiarono nel giro di un paio d'anni e comunque quando saltuariamente ci andavo lo facevo per vedere la partita e non per altro. Mi piace e se mi capita di poter guardare una partita alla tele la guardo, ma non ho sky e manco lo voglio, e se ho altro da fare lo faccio senza troppi rimpianti. Se mi trovo a parlare di calcio con qualcuno lo faccio senza esasperare nulla, allo stesso modo di come lo farei se dovessi parlare di musica o di cinema o di qualsiasi altro argomento. Se mi capita che al bar sotto casa danno in diretta la partita della squadra a cui tengo, e non ho niente di meglio da fare, scendo a farmi una birra e magari socializzo pure. Sempre se sono a casa e sempre se non ho niente di meglio da fare mi guardo volentieri 90° minuto e tra un servizio e l'altro giro canale perchè mi giran le balle a sentire le idiozie di Galeazzi & friends. Ammetto di avere per almeno dieci anni comprato il Guerin Sportivo, fino a che questo era una rivista decente, quando è diventato una roba inguardabile ho smesso, ma nel frattempo compravo pure altre riviste e leggevo quanti più libri potevo: sono decerebrato? Conosco fior di laureati che hanno l'unico difetto di tenere alla squadra sbagliata della città e vanno allo stadio tutte le domeniche: devo evitarli?
La stragrande maggioranza di chi segue il calcio è come me, non è nè un ultras nè un bradipo inebetito e preferirebbe vedere solo più gioco e meno chiacchiere.
Insomma, la puzza sotto il naso di certa sinistra mi infastidisce parecchio, così come quella straordinaria capacità tutta mancina di ritenersi comunque "meglio" .
Eugenio Finardi, ai tempi di Radio Alice, rispose così a un critico che lo accusava di trasmettere musica "non all'altezza": "Ascolto Donna Summer, leggo Tex Willer e a te ti mando affanculo".
Punto.
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P.S.
Non è mica colpa di chi segue il calcio se questa settimana devono decidere per Alitalia.
4 commenti:
Ad esempio a me piace il Toro. Ma dall'avvento di Cimminelli in poi, tranne l'eccezione per la rinascita con la prima partita in serie B contro l'Albinoleffe, io al Delle Alpi prima e al Comunale poi non ci ho più rimesso piede per i tuoi stessi motivi.
Bè...dopo questa tua rivelazione non verrò più a trovarti.
Scherzo.
Il calcio deve essere un divertimento. Penso e credo non debba essere la soluzione di frustrazioni. E' uno sport bello, in tanti lo seguono, ma deve rimanere tale. Uno sport.
Un saluto.
Beh, mi auguro continuiate a passere da queste parti nonostante i gusti beceri dell'autore di questo blog.
E' che mi giran le balle quando fanno un uso strumentale delle cose (qualsiasi cosa) per il proprio tornaconto, finendo con il rovinare il principio sano dei quella cosa. Mi riferisco a chi ci governa ovviamente. (non so se si è capito molto.... va beh fa lo stesso. Ciao a tutti e due)
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