martedì 9 febbraio 2010

Smog on the water

Da qualche parte ho letto che l'uomo si nutre di tre cose: cibo, aria e impressioni (qui un accenno). Beh, oggi come oggi siamo messi davvero male.
Il cibo è quello che è, non so voi ma ormai per risentire il sapore di un frutto o di un qualsiasi altro alimento devo fare uno sforzo di memoria e andare a pescare molto indietro negli anni, e non è raro stupirsi quando si mangia qualcosa che corrisponde realmente al gusto che ci si aspetta. Certo noi abbiamo preso delle abitudini completamente sbagliate, non sappiamo più abbinare un prodotto alla relativa stagione (qui e qui), abituati come siamo a vederli in bella mostra al supermercato in ogni periodo dell'anno, per cui ci stupiamo se i pomodori comprati in inverno sanno di nulla e hanno la consistenza di palline da tennis, però chissà perchè anche in estate spesso non è che siano granchè gustosi.
Per quello che riguarda l'aria siamo messi anche peggio, almeno qui in città. Respiriamo merda dalla mattina alla sera, causa le emissioni dovute sia all'elevato traffico di auto che agli scarichi dei camini, e la situazione è diventata talmente pesante che la scorsa domenica si è dovuto vietare tutto il traffico nell'intera città. Mi pare sia servito a poco.
Sull'ultimo aspetto del nutrimento umano, le impressioni, cioè i pensieri le emozioni e i sentimenti, stendiamo un velo pietoso, almeno in questo periodo. Dall'esterno arrivano quasi solo cattive notizie ed è davvero difficile mantenersi immuni alla marea di impressioni negative che ci si riversano addosso, basta sfogliare un qualsiasi giornale per rendersene conto. La soluzione starebbe nel fatto di isolarsi e lasciar filtrare solo quello che non ci può nuocere, ma è piuttosto complicato non reagire emotivamente a cose come (scelgo fra i tanti argomenti) la cessione ai privati dell'acqua pubblica. Insomma dopo averci levato l'aria tocca all'acqua, dopodichè davvero non vedo cosa rimanga.
Insomma, c'è di che pensare.

8 commenti:

Cannibal Kid ha detto...

gran titolo! :)

boh, in effetti non c'è molto di cui nutrirsi oggi. poche cose, emozioni, persone genuine. è tutto falso, tutto inquinato, tutto finto, taroccato, sporco

non so come abbiamo fatto a ridurci così. siamo una società evoluta, abbiamo internet, l'iPod! eppure ci manca l'aria

Lucien ha detto...

Nei paesi (non tutti) c'è ancora qualche traccia di umanità.
Dalle mie parti puoi ancora andare da qualche contadino di fiducia senza farti salassare dalle boutique di frutta e verdura (anche quelle biologiche). Ad esempio da un conoscente all'inizio dell'autunno ho comprato due casse di mele "sane" che ho finito solo ora. Un amico ammazza il maiale ed è una festa.
Uno dei limiti è che "il paese è piccolo e la gente mormora".
Ma basta fottersene come faccio io.

Anonimo ha detto...

Bisogna essere 'artisti'...gli artisti si straniano, se ne fregano della politica e del sociale e della fame delmondo e vivono solodelle loro emozioni. Facciamo gli artisti.

Leandro Giovannini ha detto...

mia suocera ha un'orto dove semina un po di tutto, non ti dico la bellezza delle verdure e della frutta.
una sua amica tiene polli e conigli alimentati con mangime naturale, alla maniera dei contadini.
e pensa che mio figlio quando assaggiò il pollo preso da questa signora lo trovava "duro", essendo ahimè abituato alla mollezza dei volatili d'allevamento che vendono nei supermercati.

Rouge ha detto...

@ Marco: sui titoli mi ci impegno, che credevi? :)

Rouge ha detto...

@ Lucien: non ho sempre abitato in una grande città, anzi, i miei primi nove anni li ho trascorsi in un paese di mille anime indietro di almeno trenta anni rispetto alle realtà del nord. Vero, tutti sano tutto di tutti, però c'è un altro senso di comunità. A me sembrava una famiglia allargata.
Dubito riuscirei a viverci oggi, però.

Rouge ha detto...

@ Aleph: il guaio è che per essere artisti bisogna avere comunque il culo parato. Ce l'abbiamo il culo parato?

Rouge ha detto...

@ Harmonica: io ho l'impressione che fra un po' di anni saremo in tanti ad avercelo l'orto. Tanto varrebbe cominciare per tempo (ma questo è argomento per un altro post).