Solita panetteria, locale piccolissimo, solito orario. Il posto è vuoto, le commesse sono nel retro a preparar pizze e focaccine, io aspetto paziente vicino alla cassa: prendo sempre le solite quattro pagnotte, ormai non devo neanche più chiedere. Una madama sui cinquanta con cicaloni scuri a coprirle la faccia entra e va dritta al bancone. La commessa (non la solita, una che c'è ogni tanto, mi conosce poco) rientra e ci guarda come a chiederci chi è arrivato prima. La madama ordina non so che cazzo, senza neanche preoccuparsi se fosse o meno il suo turno, io resto basito: è la terza volta in un mese che qualcuno mi passa davanti nello stesso posto. Le altre volte il locale era affollato, le commesse due e piuttosto oberate. Oggi no. Oggi non c'era un cane. Oggi sbotto: "Prego signora, mi passi pure davanti!". La madama si volta appena, sorpresa, come a chiedersi chissà con chi ce l'ha questo qui. Poi, sicura: "Ah, pensavo fosse alla cassa per pagare, che ne so io (sic)". Questi non sanno mai un cazzo, non fanno mai un cazzo, non è mai colpa loro. Ribatto che quand'anche fossi stato alla cassa a pagare venivo comunque prima di lei nella fila. Risponde "Che poi con gli occhiali scuri (quegli enormi cicaloni neri che le coprono mezzo volto, ndr) non vedo bene". Concludo dicendo che "Beh, farebbe bene a levarseli, se proprio non vede a un metro e mezzo di distanza".
Ecco, poi uno dice la solidarietà, l'uguaglianza, la fratellanza, il genere umano e tutte quelle balle lì. A calci in culo in un lager in Molise. Ecco la soluzione.
Ecco, poi uno dice la solidarietà, l'uguaglianza, la fratellanza, il genere umano e tutte quelle balle lì. A calci in culo in un lager in Molise. Ecco la soluzione.
2 commenti:
Il rispetto delle regole è una peculiarità italiana, o meglio di una certa categoria di italiani abituata a provare ad essere il piu' "furbo". Che tristezza (ma anche che rabbia).
Se3condo me, ti è anche andata bene.
A me è successo di peggio, con gente chiaramente in difetto che pretende di avere ragione e replica stizzita con argomentazioni del tutto stravaganti, tanto che devo fare ricorso a tutta la mia pazienza per non passare direttamente agli insulti: segno dei tempi.
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