La Storia è cosa semplice, in genere si ripete sempre. Sebbene a leggere le cronache di questi giorni verrebbe da dar ragione a Marx, che la prima volta si presenta in tragedia e la seconda in farsa, in realtà la sostanza rimane immutata e ci si ritrova a vivere nuovamente qualcosa che si sarebbe potuto evitare. La domanda che ogni tanto arriva, retorica, su chissà come viveva la gente comune l'avvento del fascismo, trova risposta in questi giorni: guardatevi attorno, viveva esattamente come noi, guardando dal basso ciò che avviene sopra le nostre teste nel silenzio complice e vigliacco di chi potrebbe dire e fare ma non dice e non fa. Certo con delle differenze. Qui, per ora, non ci sono manganellate e olio di ricino, non c'è confino e repressione violenta, chiusure di giornali e arresti di oppositori, la tessera e il saluto romano, ma non ci sono perchè non ce n'è bisogno, sono cose troppo evidenti: perchè usarle quando puoi ottenere gli stessi risultati con altri mezzi? E' un po' come la storia coloniale. I grandi Imperi abbandonano le terre che occupano nel momento in cui si rendono conto che hanno altri mezzi, meno dispendiosi ma più efficaci, per continuare a controllare e sfruttare quelle terre, esattamente come prima, anzi più di prima.
Tornando alla nostra storia attuale, che non interessa solo noi ma che pone interrogativi anche fuori dall'Italia, assistiamo attoniti allo scontro senza precedenti che si sta consumando fra poteri dello Stato. Vediamo, ma non da oggi, come si stia arrivando a destrutturare quello che è il nostro sistema democratico, assistiamo allo svuotamento di valori che dovrebbero essere condivisi, nella quasi totale indifferenza e nell'assoluta impotenza di chi non ha potere.
Mancano troppe cose. Manca chi riesce a raccogliere le tante voci di protesta che si alzano dal basso fino a farle diventare un coro, mancano le voci autorevoli di quella che una volta veniva definita società civile, perchè gli intellettuali in Italia son morti tutti, o dormono (*), o sono sul libro paga del novello regime, e la Chiesa e gli industriali hanno troppo le mani in pasta per tirarsene fuori puliti. Manca nella gente, instupidita da trenta anni di nulla culturale, confusa dalle mille voci che litigano e confondono, la consapevolezza di ciò che è accaduto e ancora accade, di come una politica criminale si è fatta Stato e governa piegando le leggi a proprio favore. Manca la volontà di lasciarsi alle spalle una presunta seconda repubblica che è solo la versione peggiorata della prima, perchè pochi lo dicono chiaramente e pochi sono in grado di vederla per ciò che è in realtà. Manca una seria opposizione che chiami a raccolta e che parli con una voce sola, perchè disgregata e vigliacca se non addirittura complice. Manca alla fine soprattutto la volontà comune a tanti, ancora troppi, di svegliarsi, di riconoscere quello che si è diventati, di smettere di essere complici, di avere uno scatto di orgoglio e di dignità. Ma mi chiedo, se non ora quando?
Tornando alla nostra storia attuale, che non interessa solo noi ma che pone interrogativi anche fuori dall'Italia, assistiamo attoniti allo scontro senza precedenti che si sta consumando fra poteri dello Stato. Vediamo, ma non da oggi, come si stia arrivando a destrutturare quello che è il nostro sistema democratico, assistiamo allo svuotamento di valori che dovrebbero essere condivisi, nella quasi totale indifferenza e nell'assoluta impotenza di chi non ha potere.
Mancano troppe cose. Manca chi riesce a raccogliere le tante voci di protesta che si alzano dal basso fino a farle diventare un coro, mancano le voci autorevoli di quella che una volta veniva definita società civile, perchè gli intellettuali in Italia son morti tutti, o dormono (*), o sono sul libro paga del novello regime, e la Chiesa e gli industriali hanno troppo le mani in pasta per tirarsene fuori puliti. Manca nella gente, instupidita da trenta anni di nulla culturale, confusa dalle mille voci che litigano e confondono, la consapevolezza di ciò che è accaduto e ancora accade, di come una politica criminale si è fatta Stato e governa piegando le leggi a proprio favore. Manca la volontà di lasciarsi alle spalle una presunta seconda repubblica che è solo la versione peggiorata della prima, perchè pochi lo dicono chiaramente e pochi sono in grado di vederla per ciò che è in realtà. Manca una seria opposizione che chiami a raccolta e che parli con una voce sola, perchè disgregata e vigliacca se non addirittura complice. Manca alla fine soprattutto la volontà comune a tanti, ancora troppi, di svegliarsi, di riconoscere quello che si è diventati, di smettere di essere complici, di avere uno scatto di orgoglio e di dignità. Ma mi chiedo, se non ora quando?
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(*) Qualcuno per fortuna comincia a svegliarsi
1 commento:
Eva era una santa donna!!
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