lunedì 14 maggio 2012

Caro diario

Questo blog avrebbe bisogno di un nuovo nome. Di taurinico dopo le ultime vicende c'è rimasto ben poco, giusto il ricordo. Un po' amaro al momento, ma il tempo porta quiete e addolcisce tutto: il sapore cambierà, e presto o tardi dipende solo da noi. Si impara, sembrerebbe.
In questi giorni ho visto case, un bel po'. Seguo l'istinto, perché ancora non è chiaro cosa vorrei davvero, per cui mi accontento per ora di trovare un posto il più possibile confortevole, da poter chiamare casa. Forse è saltato fuori, sono indeciso, vedremo. E' che sono fisicamente esausto, mentalmente scarico, emotivamente ancora scosso, seppure in fase avanzata di assestamento, e quindi non è facile. Ad ogni modo se mi decido per l'ultimo appartamento visitato il gioco dell'oca sarebbe completo, un intero giro di giostra durato undici anni: è al civico successivo al mio primo appartamento da solo! In quella via c'ero stato bene, sette anni circa, potrebbe essere una buona cosa. Spero. Era stato l'inizio di tante cose, non tutte buone, ma la vita è così: a volte scegli tu, a volte scelgono altri per te, a volte proprio non hai scelta. Non saprei in quale casistica rientrano gli ultimi avvenimenti, di certo non nel primo, ma non ne sono poi così certo. Comunque un posto devo prenderlo, per smettere col periodo da profugo con una valigia di vestiti appresso e niente più. La parte più difficile sta però nello smettere di..... vabbeh, lasciamo stare.
Cerco di tenermi concentrato sul futuro prossimo. Molto prossimo, non riesco ancora a proiettarmi oltre il prossimo mese. Ieri mio fratello mi ha chiesto cosa avrei fatto. "Affitto quell'appartamento e mi ci trasferisco", gli ho risposto. "E poi?" mi ha ancora chiesto. E poi. E poi, onestamente, che cazzo ne so? Vivrò, penso.

4 commenti:

Minerva ha detto...

Mio caro, capisco il pensiero per il futuro prossimo, ma ti auguro di spostarti ancora di più sul presente e se possibile sull'istante - cominciando col fare in ogni momento ciò che realmente desideri senza remore se non il rispetto della vita altrui (e della legge, se non vuoi rischiare di farti sgamare in fallo, altrimenti vedi tu...). Almeno per ciò che dipende interamente da te e dalla tua libertà di scelta. Di cose da godersi - anche quando forzatamente soli - ce ne sono un sacco ;-)

dtdc ha detto...

allora...ti dicevo (non mi ero sloggato da un account "scolastico"....), io giocherei a Risiko, piuttosto che al gioco dell'Oca.

Ariciao! :-)

Marte ha detto...

Una casa, un nuovo posto alle cose. Un diverso ordine dentro abitudini da riprendere. Necessità obbligata. Improvvisazione necessaria.

Un abbraccio Rouge

Unknown ha detto...

Il rosario delle tribolazioni