domenica 26 dicembre 2010

Le piccole soddisfazioni della vita

Ok, è passato. Natale intendo, per cui quelli di noi incazzati, amareggiati, disillusi, delusi, tristi, rancorosi, che hanno scritto post incazzati, amareggiati, disillusi, delusi, tristi, rancorosi, possono tirare un sospiro di sollievo e pensare che a questo giro al vecchio panzone rosso e bianco non gliela abbiamo resa facile, anzi, glielo abbiamo proprio messo in quel posto! Quel vecchio trippone con renne trainanti pensava di trovarci come sempre di questi tempi, ipocritamente disposti a bontà a buon mercato, aperti a rasserenarci l'animo come sempre, propensi a spendere se non spandere come sempre, sorridenti e festanti, ingordi e generosi, tombolanti e sbevazzoni, come sempre, da che Natale è Natale. Pensa come deve esserci rimasto male, a trovarci invece incazzati, amareggiati, disillusi, delusi, tristi, rancorosi!

7 commenti:

Zio Scriba ha detto...

Non so, io insisto nel dire che odiare o rifiutare lo spirito di questi giorni significa cadere nella stessa trappola dei bigotti o degli ipocriti in ghingheri alla messA di mezzanotte...
Io respingo ovviamente la furberia della chiesA di fissare il compleanno del presunto figlio di dio in corrispondenza, guarda caso, della millenaria festa pagana del solstizio d'inverno, ma non credo sia così stupido e ipocrita percepire in questi giorni un'atmosfera speciale, magari per i ricordi dell'infanzia, o per le giornate intimamente buie e piene di piccole luci colorate, o per il fatto, cosa più importante, che essendo quasi tutti in vacanza abbiamo a disposizione una bella scorta di quel tesoro di vera ricchezza che è il tempo, che possiamo usare per voler bene, riposarci, pensare, giocare, leggere, scrivere, o quel cazzo che ci pare.
Il consumismo becero e caciarone delle pecore banali e conformiste fa cagare anche me, ma non permetterò alla mia parte incazzata di farmi sprecare da amareggiato, triste e rancoroso queste tutto sommato magiche giornate, e non credo ci sia niente di male nel far felici i bambini con giocattoli o dolciumi.

elena ha detto...

ah... ecco il post positivo/ottimistico di natale!!! :) pensa se non lo fosse stato??!!! ;)
a parte gli scherzi mi sembra che ormai siamo diventati bravissimi ad esprimere tutto ciò che non ci aggrada, ciò che ci amareggia, ciò che ci delude....siamo bravi nel portare rancore, nel crogiolarci nella tristezza. sono rimasti in pochi capaci di esprimere la gioia, l'entusiasmo, i sogni....
sono stufa di questo atteggiamento! possibile che nessuno si occorge che è quello ci impongono, ci vogliono così... i media, la società ci vuole così! fossimo meno depressi, meno disillusi, meno amareggiati, sarebbe tutto più difficile per loro!!!! :) basta fare il loro gioco, mi sono stufata... è ora di fare il nostro gioco!
ehm... mi sono lasciata un po' trascinae dall'entusiasmo???!!! :) ciao

Rouge ha detto...

Io non lo so se, come dice Elena, è quello che ci impongono, l'essere rancorosi etc, o se si cade nella stessa trappola bigotta e ipocrita ma all'incontrario, come dice lo Zio. Per dirla tutta non so nemmeno se vale il finale di questa canzone, però so che rovinarsi il fegato serve davvero a poco, se non appunto a rovinarsi il fegato.

Lipesquisquit ha detto...

Respect per il Natale. E' una festa talmente ben studiata che, anche se produce rancore e depressione, offre automaticamente la soluzione, cioè abbuffarsi di schifezze.

Arturo Folletti ha detto...

Il problema, e vi prego anche voi tutti rendetevi conto che è un problema, è che i post incazzati, amareggiati, disillusi, delusi, tristi e rancorosi li scriviamo (io almeno li scrivo) anche negli altri giorni dell'anno!! Comunque è ok. abbiamo superato anche questo natale. abbiamo un anno intero per prepararci a superare anche il prossimo!! ;-)

il Russo ha detto...

Si, il trippone e su chi di lui spera di camparci ci sono rimasti male: - 12% nelle vendite rispetto all'anno scorso.
Mi sa che inizino a capire quanto siamo incazzati e impoveriti, il problema è che non lo siamo solo economicamente...

Rouge ha detto...

Eh sì, Arturo, è un problema.