mercoledì 23 febbraio 2011

Dimenticanze

Dimentico in fretta. Cose banali, come ad esempio il fatto che andare in centro il sabato pomeriggio è sempre esperienza faticosa: troppa gente per me provincialotto di sangue e non d'anagrafe. Il vizio provinciale di guardare in faccia chi ti viene incontro è cosa dura da superare, e nel grosso paesone che è questa città non sempre te lo puoi permettere, rischi l'overdose di volti, e siccome di ogni volto ne leggi facilmente la storia, o almeno così ti racconti, rischi l'overdose di storie, e delle storie, si sa, non bisogna mai abusarne. Ma in centro l'altro sabato ci son dovuto andare per forza, questione di regalo ancora non comprato e di idee sullo stesso ancora in divenire, per cui mi sono avventurato in quel gran bazar di libreria a tre piani dove ho resistito venti minuti ma da dove già al quinto me ne sarei voluto scappare. Troppo caldo, troppa gente, troppi libri! Questi poi sono davvero tanti (ormai ne scrive chiunque), così tanti che mi viene il dubbio che ci sia più gente che ne scrive di quanta gente poi ne legga, e ciò toglie ogni residua voglia di voler far parte della categoria degli acquirenti, ma anche dei lettori e pure degli scrivani, di questi ultimi anche solo sotto forma di sogni che non s'avverano. Ma potrei cambiare idea, perchè dimentico in fretta, e ritrovarmi poi un giorno a rileggermi in manoscritto, trovandoci magari pure quel gusto particolare che dà il sentirsi incompresi. Il che a pensarci non fa mai male, non fosse che anche qui finirei probabilmente per dimenticarlo assieme a tutte le altre innumerevoli cose banali.
Devo fare la revisione alla macchina. Ecco, questo meglio che me lo ricordi.

2 commenti:

Gap ha detto...

Appunto per evitare una scena del genere non mi è mai passato per la mente di mettermi a scrivere in modo professionale.

Ernest ha detto...

si decisamente ci sono più scrittori che lettori... un saluto