Succedono cose strane in giro per il web. Succede che negli anni lì si formi e cresca una nuova generazione di attivisti, di controinformatori, di avversari del sistema che uniscono all'impegno quotidiano, reale, un impegno di divulgazione di fatti opinioni tesi e pareri che vanno spesso diametralmente all'opposto di quelli ufficiali. Succede che il loro impegno nello studiare anticipare capire e divulgare li porti a comprendere cose che a tanti rimarranno incomprensibili in eterno, e succede che si impegnino nel tentare di far partecipi gli altri di ciò che loro hanno compreso: qualcuno capisce, qualcuno no, qualcuno boh. Succede in verità che siano più quelli che non capiscono, ché gli argomenti sono complessi e forse lontani, e per mancanza di tempo di voglia o per semplici limiti personali siano in pochi a restarne folgorati. Tra le cose che non si capiscono c'è ad esempio il motivo per cui piano piano, lentamente, i temi trattati diventino sempre più incomprensibili, si allontanino in un certo senso dalla vita reale seppure, a detta di chi divulga, riguardino proprio la vita reale. Succede poi, e qui sta il fatto strano, che quando nella vita reale accadono cose reali che sembrano portare (lentamente, certo, molto lentamente) verso quella comprensione tanto auspicata, i divulgatori continuino a divulgare ma in senso quasi opposto, insomma sembrano non essere mai contenti, che la realtà, la vera realtà, è sempre ben altra.
Succede dunque di pensare a come la loro ricerca di verità sia in qualche modo destinata a rimanere sempre e solo ricerca, e a questo punto non importa neppure che sia la verità, importa la ricerca fine a se stessa. Il tutto non sarebbe neanche una cattiva cosa se riguardasse loro e solo loro, che nel proprio intimo ognuno è libero di credere a ciò che più aggrada e all'atto pratico, in chi è scettico o ignorante nel senso di chi ignora, non c'è differenza tra chi crede in complotti trilaterali et similia e chi crede alla teoria della terra piatta, diventa però un pochetto ipocrita nel momento in cui si cerca di coinvolgere gli altri e gli si scarica addosso quello che poi, è dato pensare, è un malessere strettamente personale travestito da generale. Succede dunque che si ha la sensazione che si sia un po' partiti per la tangente e ciò dispiace, perchè di tante cose lette e viste si è fatto uso per azionare il cervello in maniera autonoma, magari non arrivando alle stesse conclusioni o non arrivando affatto a conclusioni, ma imparando comunque a sforzarsi di guardare sempre oltre le apparenze. Di ciò non si smetterà mai di ringraziare, chè non è cosa da poco lo sforzarsi di capire e ancor più andare oltre le apparenze, ma forse è proprio questo punto, che parrebbero aver ormai dimenticato, ad averli resi così distanti seppure così avanti. Succede.
9 commenti:
In effetti, credo che sia necessario un bagno di umiltà; la vanità di ciò che si scrive non è minore della vanità di ciò che si fa. Ma resta un sogno: che le parole scritte servano a far pensare in modo diverso gli altri e noi stessi. Sotto questo punto di vista, tutto il resto non conta: se le parole sono vere restano lì. Se non lo sono, o lo sono solo in parte, almeno ci saranno servite per imparare qualocosa. L'importante, forse, è non prendersi troppo sul serio. E poi, se proprio ci si vuole annoiare, ci sono sempre il calcio, la politica e la TV...
@ Hassan: il calcio in questo momento, viste le torinesi, più che annoiarmi mi fa girare le balle :)
La verità, in una realtà in divenire, è una costante ricerca.
@ Marco: in metafisica. Ma questi mica sono degli asceti.
No Rouge, nel materialismo storico dialettico.
La verità è oggettiva, ma in divenire con la realtà. La realtà, sempre diversa, va ogni volta interpretata.
Chi crede che non esiste la realtà, o questa sia soggettiva, è metafisico.
@ Marco: azz, andiamo sul pesante! Sì, certo, anche. Per me è soggettiva :)
Quante sere ho perso su questi discorsi.. :)
"A questo punto non importa neppure che sia la verità, importa la ricerca fine a se stessa."
Può anche non piacere, ma questa è la realtà ed è anche la cosa più giusta del mondo.
@ Lipes: Mica detto che non mi piace, anzi sono d'accordissimo su questo punto. Però se si accetta questo non si può prendersela con coloro i quali non interessa né la verità né la ricerca, o con chi semplicemente non ci arriva.
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