martedì 26 ottobre 2010

Miopia

Ci sono vocaboli che nell'universo leghista pare non trovino spazio, almeno è quello che si può dedurre leggendo certe dichiarazioni del Governatore della Regione Piemonte ("Le borse di studio solo ai piemontesi!") nel passaggio da uno studio televisivo all'altro, dove è certo più facile trovarlo che in Piazza Castello. Uno di questi vocaboli è "investimento", inteso come impiegare risorse finanziarie in operazioni che diano frutti in futuro, ne consegue che anche la parola "futuro" sia alquanto sconosciuta, almeno quel futuro che va oltre le prossime scadenze elettorali e visto in senso lato, come qualcosa che si spera migliore e a cui tendere, il che detto tra noi dovrebbe essere alla base del mestiere di politico prima e di amministratore poi. Ed è strano per un leghista, radicato come dicono sul territorio e legato alla terra in senso anche contadino, che non si conosca il concetto di "semina", che implica impiantare qualcosa oggi per raccogliere un domani, cosa che -ogni buon contadino lo sa- non è detto che avvenga: diciamo che si semina e si spera che tutto vada bene. Ovvio che se non si semina nulla è difficile che si raccolga qualcosa, o se si semina una sola varietà in continuazione sullo stesso terreno prima o poi si avranno raccolti scadenti, ma evidentemente certi ragionamenti forse sono troppo complicati per chi è costretto a dialogare con sodali ruttanti e mostranti dita medie.
Sarà il clima da bambole non c'è una lira che imperversa su tutte le strutture pubbliche italiane a tirare fuori certe esternazioni, per cui bisogna tagliare tagliare tagliare (ma sempre in tema bucolico non si è mai visto un contadino che risparmi sulle sementi), o il vizio di parlare all'elettorato a ogni piè sospinto tanto per fargli vedere che il governare non li ha cambiati e loro sono sempre loro (e dicono le stesse sciocchezze di sempre), ma certe esternazioni sanno proprio di miopia congenita che porta a non vedere oltre il proprio naso, o il proprio cortile, come preferite. Perchè è vero che la Regione Piemonte è una delle poche che garantisce contributi a chiunque purchè idoneo e meritevole ma proprio per questo attrae molti studenti dal resto della penisola oltre che dall'estero, uno su tre infatti arriva da fuori regione. Questi studenti affittano alloggi piemontesi, comprano da mangiare in negozi piemontesi, si divertono in locali piemontesi, quando tornano a casa parlano ai conoscenti dei luoghi in cui studiano e magari questi altri decidono pure di venirci in vacanza, in poche parole portano soldi al Piemonte in misura certamente maggiore di quello che il Piemonte gli da. Poi studiano, e magari se si sono sobbarcati la scelta non facile di vivere fuori sede saranno pure meritevoli, e magari una volta terminati gli studi decideranno di fermarsi nella regione che li ha ospitati portando il loro contributo ad aziende piemontesi, oppure porteranno solo la loro esperienza nei luoghi d'origine ma dando prestigio alle università del Piemonte.
Certo, si dirà, il telegenico governatore afferma "solo" che dovrebbero essere le regioni di appartenenza degli studenti a sobbarcarsi le spese della loro istruzione, e all'orecchio leghista ciò apparirà senz'altro cosa buona e giusta (tutto quello che dovrebbero fare gli altri suona bene all'orecchio leghista, quello che dovrebbero fare loro molto meno), ma non si capisce perchè la regione Puglia ad esempio (che talaltro ha dato i natali al padre del telegenico: non sapevo avesse anche sangue meridionale) dovrebbe sborsare soldi che non si vedrà mai restituiti, in pratica seminare il campo del vicino tanto per restare in tema di paragoni rurali. A meno che non siano miopi sino alla cecità pure da quelle parti, ovviamente.

3 commenti:

Gap ha detto...

Stare dietro alle farneticazioni della lega diventa sempre più faticoso. Post ineccepibile.

luposelvatico ha detto...

Il cretinismo di questa uscita del borghezio piccolo piccolo è talmente plateale che se ci prova bisogna mettere su un movimento che faccia incazzare tutti i piemontesi che studiano in giro per il mondo, in modo che se tornano a casa perchè nessuno li aiuta più a studiare sappiano chi andare a ringraziare con i forconi.

Bastian Cuntrari ha detto...

Solo le borse di studio?
Peccato! Altrimenti sarebbe il caso che Cota restituisse un po' di sghei alla Statale di Milano - presso cui si è laureato - "sfruttando" quelle strutture, quella mensa, i libri di quella biblioteca...